(di Marco Vantini) Il 2020 sarà sicuramente ricordato come l’anno di esplosione della pandemia da Covid-19. Non potrà però essere dimenticata nemmeno la bulimica ed a tratti schizofrenica sovrabbondanza produttiva del legislatore italiano. Molteplici e diversi bonus, ristori, contributi a fondo perduto e crediti d’imposta sono stati partoriti a quasi tutti i livelli della gerarchia legislativa. Per imprenditori e professionisti è stato davvero difficile orientarsi tra decreti, regolamenti, circolari, risoluzioni e perfino FAQ di difficile interpretazione e poco o male coordinati tra di loro. In questo mare magnum legislativo spicca il Superbonus 110% in edilizia, sicuramente la norma agevolativa più lungimirante, condivisibile, potenzialmente favorevole per la ripresa economica e per le implicazioni ambientali e di risparmio energetico.

Dare questo impulso al settore edilizio significa:

  • Ottenere in breve tempo nuova occupazione ed opportunità di lavoro per imprese e professionisti,
  • Valorizzare il patrimonio immobiliare privato italiano,
  • Aumentare il confort abitativo,
  • Non consumare nuovo suolo ma riqualificare il costruito e garantire una maggiore efficienza dal punto di vista energetico, in termini di minor costo delle bollette e di minor inquinamento ambientale.

Rispetto alle precedenti norme agevolative sui lavori in casa, l’aspetto che rende sicuramente più appetibile il Superbonus 110% è la possibilità di cedere il credito d’imposta a banche o altri enti (principalmente finanziari) o di ottenere lo sconto in fattura da parte delle imprese esecutrici per l’intero imposto dei lavori. In pratica, si potrà ristrutturare casa gratis o comunque con un esborso finanziario minimo. Proprio per questo aspetto, le banche giocano un ruolo davvero fondamentale per il buon esito di questa agevolazione.

Inizialmente introdotto fino alla fine del 2021, la legge di Bilancio per il 2021 ha prorogato il Superbonus fino alla fine del giugno 2022: vista la complessità della norma, i numerosi adempimenti e documenti richiesti ed i lunghi tempi di attesa che già si registrano per ottenere i documenti dagli uffici tecnici comunali, una proroga è assolutamente necessaria per il successo di questa agevolazione.

Proprio perché lo Stato con questa agevolazione mette sul piatto una grande quantità di risorse (circa 14,5 miliardi), la procedura da rispettare è davvero articolata e complessa, coinvolge e responsabilizza diverse professionalità, dietro l’immancabile minaccia di sanzioni gravose in caso di errori ed indebita fruizione di agevolazioni fiscali.

Nell‘Italia dei troppi “furbetti”, in cima a tutte le classifiche per tasso di evasione fiscale, ma anche per l’eccessiva burocrazia, quella del Superbonus 110% rappresenta una vera sfida di credibilità per l’intero “Sistema Italia”….sperando che le risorse dello Stato siano sufficienti.