AGSM-AIM non è ancora partita che già iniziano le polemiche sul costo della mancata aggregazione più ampia con A2a Milano (che oggi sul Sole24Ore, tramite il suo presidente, ha continuato a sostenere la validità del suo piano industriale bocciato dalla politica scaligera). Michele Bertucco è riuscito a farsi dare i conti delle consulenze. E spiega: «L’ipotesi di fusione a tre con A2A perseguita dall’amministrazione Sboarina lungo tutto il 2020 un obiettivo l’ha raggiunto: sprecare un sacco di denaro pubblico e arricchire i consulenti. Sono stati infatti pubblicati i dati, ancora parziali, delle parcelle pagate nel corso dell’anno appena passato.
Ebbene, risulta che soltanto a Gitti & Partners – presieduto dal professore universitario, ed ex parlamentare, Gregorio Gitti (nella foto) – sono stati liquidati ben 762 mila euro, che sommati ai 96 mila euro pagati nel 2019 fanno la bellezza di 858 mila euro, molto più di quanto si era vociferato finora, e riferito ad un solo consulente. Sì, perché l’elenco delle fatture non è ancora concluso: mancano all’appello le parcelle 2020 di Roland Berger, che nel 2019 avevano incassato 139.730 euro, nonché tutte le parcelle di Ubi Banca relative al 2019 e al 2020. Finora, dunque, siamo ad un milione di euro (997 mila euro per la precisione) spesi per perseguire una ipotesi di fusione border line, contraria alle logiche di mercato, e che aveva visto insorgere tutti gli operatori a partire da Hera. La stessa Lega si era tirata indietro dopo aver sentito tutti i rilievi delle opposizioni. Un gigantesco spreco di denaro pubblico di cui nessuno ora vuole rendere conto».