(di Gianni De Paoli) Verona continua ad essere la provincia del Veneto più colpita dalla pandemia. E siccome il Veneto è la regione d’Italia con più contagi, significa che Verona è la provincia che sta peggio in Italia. Non è una bella cosa.
La situazione è facilmente rilevabile dai ricoveri, che sono l’unico dato oggettivo incontestabile. Se sulla valutazione dei tamponi si può discutere (numero dei tamponi eseguiti, rapidi, molecolari, valore assoluto, percentuale sulla popolazione o sui tamponi fatti) su chi è in ospedale no. I ricoveri sono l’unico dato oggettivo che non può essere messo in discussione.
E allora vediamo che la nostra provincia oggi ha 614 ricoverati Covid in reparti non critici e 88 in terapia intensiva. Padova, che è la provincia con circa lo stesso numero di abitanti e tra le venete è quella che ha più contagi dopo di noi, ha 470 ricoverati Covid in area non critica e 50 in terapia intensiva. Una bella differenza, no? C’è da chiedersi perché.
Durante la prima ondata la spiegazione era che siamo vicini a Brescia, che allora assieme a Bergamo era la provincia più colpita. Ma oggi non è più così. Perché allora Verona è sempre quella messa peggio? La domanda più che legittima se la pongono i veronesi che non sembra abbiano avuto comportamenti e restrizioni molto di verse da quelle delle altre zone del Veneto. Anche qui da circa 20 giorni abbiamo bar e ristoranti chiusi e tutte le regole anti-contagio. Anche qui come altrove i più le rispettano. Anche qui come altrove c’è qualcuno che fa il furbo, ma tutto il mondo è paese. Perché allora Verona? C’è qualcuno in grado di spiegarcelo?