(di Gianni De Paoli) Fra le cose che il Covid ha oscurato ce n’è una che non bisogna dimenticare: la distruzione programmata dell’Aeroporto. Adesso tutti gli aeroporti del mondo sono in crisi. Ma l’emergenza prima o poi finirà. Allora bisognerà risolvere questa situazione che blocca Verona, mette a rischio posti di lavoro e impedisce che se ne creino di nuovi. La dirigenza dell’Aeroporto, appiattita sugli interessi della veneziana SAVE, si sforza di vendere ai veronesi il disastro come se invece fosse un successo. Ma basta passare davanti al Catullo per accorgersi che sta morendo.
Una delle immagini utilizzate per contrabbandare l’assoggettamento dell’aeroporto di Verona a Venezia, che attraverso la società SAVE lo controlla assieme a quale di Brescia, è che esista un Sistema Aeroportuale del Nord-Est in cui Verona sarebbe inserita. Falso. Non esiste alcun sistema aeroportuale che porti questo nome. In Italia i sistemi aeroportuali per essere tali devono essere riconosciuti dall’ENAC ( Ente di Controllo dell’Aviazione Civile) e dall’UE. E ce ne sono solamente due: quello di Roma e di Milano. Per esistere un sistema aeroportuale dev’essere sotto il controllo azionario di uno stesso gruppo o proprietà e deve avere un coordinamento centrale che nel Veneto e nel Nord-Est non esiste.
La dicitura Sistema Aeroportuale del Nord-est l’aveva coniata l’ingegnere Carmine Bassetti, già direttore generale dell’Aeroporto di Verona, in una prospettiva di sviluppo e con delle finalità operative che non sono mai state portate avanti dal momento che il Catullo è stato consegnato nelle mani di SAVE, che ha pensato solo a sviluppare lo scalo veneziano affossando quello veronese.
Oggi nascondersi dietro l’immagine del “Sistema Aeroportuale del Nord-Est” che non esiste, serve solo a nascondere l’unica vera finalità di SAVE che è quella di controllare l’unico competitor in modo che non faccia concorrenza a Venezia.
La ripresa post-Covid dovrà per forza partire col rilancio del turismo per cui gli aeroporti sono essenziali. Serve investire molto, e crederci. Ma qui si ripropone il grande conflitto d’interessi: SAVE cosa farà di Verona? Avrà interesse a investire pesantemente nei nostri due scali? I sei anni passati indicano che l’unica strada percorribile è riprendersi l’aeroporto ed investirci sopra per il bene del nostro territorio.