Ambientato a Verona, come la maggior parte degli scritti di Delmiglio, il nuovo romanzo del giornalista ed editore veronese ha per protagonista un professore di tedesco delle superiori (per la precisione del Ferraris). Si tratta di Remo Nebel, uomo di natura mite tornato da un viaggio negli Stati Uniti in preda ad amnesia dissociativa continua. L’infausta esperienza rende il professore assai fragile tanto da divenire facile bersaglio delle angherie della sua ex moglie, che lo sfratta confinandolo al seminterrato, del bullismo dei suoi stessi studenti e persino da parte di sconosciuti incontrati per caso.
Prossimo a toccare il fondo, il professore si imbatte in un eclettico “personal trainer” inglese che promette di prendersi cura dello sfortunato Nebel. Come presto si accorgerà, il percorso per la tanto agognata rinascita si rivelerà per il professore costellato di difficoltà. Lo stravagante “coach”, infatti, sempre più invadente, coinvolge il povero Nebel in esperienze a dir poco sconcertanti. L’unica via di uscita sembra far luce sul periodo oscuro trascorso nel Nord America e così il nostro protagonista decide di sottoporsi a ipnosi regressiva.
Una seduta dopo l’altra, le ragioni che avevano spinto Nebel a recarsi negli Usa cominciano gradualmente a chiarirsi svelando l’epilogo di una ricerca iniziata anni addietro, iniziata dopo il ritrovamento di una lettera inedita di Siro Zuliani – il noto Duca di Santo Stefano – a Emilio Salgari. Partendo da questa missiva, il professore si era lanciato sulle tracce di una sostanza arcana che, a quanto emerge da documenti e prove, ha generato una scia di sangue e follia da secoli. Numerosi gli spunti di lettura del romanzo: ricco di suspense e inediti collegamenti tra letteratura ed esoterismo, La tintura rossa è diviso nelle quattro fasi dell’alchimia (il nero, il bianco, il giallo e il rosso) che Jung studiò per applicare alla sua psicanalisi.
Il romanzo è pubblicato dall’editrice milanese Ink, e inserito nella collana Medical Noir curata da Danilo Arona ed Edoardo Rosati. Veronese, classe 1958, Delmiglio ha al suo attivo tre raccolte di racconti (Solfanelli Editore) e compare in svariate antologie, tra le quali, solo quest’anno, Il ritorno dei grandi antichi per Delos Digital, Castelli maledetti per Nero Press e una prossima raccolta dedicata a gialli nel periodo fascista per La Torre dei Venti. Anche se ama la lunghezza breve, nel 2020 è stato tra i finalisti del prestigioso premio NebbiaGialla con un romanzo inedito.