Gli Alpini di Verona possono tirare un respiro di sollievo. L’amministrazione comunale infatti, ha concesso un contributo di 67 mila 500 euro che permetterà all’associazione di continuare a svolgere l’attività programmata su tutto il territorio, in cui è presente con ben 27 baite. Si tratta di una somma ‘una tantum’, un contributo mai erogato prima, che la giunta comunale ha deciso di stanziare per andare incontro alle difficoltà riscontrate dalle diverse realtà volontaristiche a causa del Covid.

Gli Alpini, in particolare, per la mancanza di risorse hanno dovuto sospendere alcune attività realizzate nelle baite, veri punti di aggregazione sociale e di riferimento per tutti i quartieri. Un grido di dolore a cui l’Amministrazione ha dato subito ascolto, consapevole del ruolo fondamentale che gli alpini e più in generale le associazioni di volontariato e sportive svolgono per il bene della comunità. Da qui lo stanziamento di 600 mila euro per il Terzo settore, erogati, attraverso un bando, a tutte quelle realtà volontaristiche, senza scopo di lucro, che, a causa della pandemia, hanno dovuto sostenere maggiori costi e non sono state in grado di svolgere l’attività programmata. La somma destinata agli Alpini soddisfa interamente la richiesta di contributo presentata dall’associazione. Lo stesso vale per tutti gli altri enti che hanno partecipato al bando, i 600 mila euro hanno infatti evaso tutte le richieste pervenute. L’assegno simbolico è stato consegnato personalmente dal sindaco Federico Sboarina al presidente dell’A.N.A. Verona Luciano Bertagnoli. Presenti in sala Arazzi anche gli assessori alla Protezione civile Marco Padovani e al Bilancio Francesca Toffali. “Avevamo promesso che durante la pandemia non avremmo lasciato indietro nessuno e oggi ne diamo ulteriore dimostrazione – ha detto il sindaco -. Abbiamo raccolto la richiesta di aiuto degli Alpini così come quello di altre associazioni e realtà volontaristiche la cui attività è fondamentale per il nostro territorio. E’ la prima volta che l’associazione degli Alpini riceve un contributo dal Comune, lo facciamo come riconoscimento per ciò che i volontari rappresentano per la città, sono una colonna portante della comunità che ne riconosce il valore e l’importanza. Ne abbiamo avuto ampia testimonianza durante il lockdown e in tutte le fasi di gestione dell’emergenza sanitaria, ma anche in tante altre situazioni. Quando c’è un problema, gli Alpini sono sempre disponibili,  per noi sono una certezza. Grazie a questo sostegno economico l’attività può proseguire regolarmente e i volontari possono lavorare con maggiore tranquillità. Non solo, ci siamo già attivati con la Regione per ottenere ulteriori contributi. Il consigliere regionale Daniele Polato ha già parlato con l’assessore al Bilancio Francesco Calzavara che si è dimostrato disponibile e favorevole a dare riscontro positivo alla nostra istanza”. 

“Questo è un vero e proprio ristoro – commenta Padovani-. Non c’è quartiere della città che non benefici della presenza degli alpini, sempre attivi e disponibili nel collaborare per la risoluzione di ogni tipo di situazione, dai problemi più piccoli alle calamità naturali, oltrepassando i confini cittadini quando serve. Proprio la settimana scorsa un gruppo di alpini veronesi sono partiti per il Comelico nel bellunese per dare aiuto alla zona colpita dall’emergenza neve”. 

L’assessore Toffali ha sottolineato “lo sforzo profuso dall’Amministrazione per andare incontro alla difficoltà del Terzo settore. Abbiamo stanziato 600 mila euro per associazioni sportive e realtà di volontariato, il bando ha soddisfatto tutte le richieste arrivate”.  “La promessa è stata mantenuta, alla grande aggiungerei!”, commenta il presidente dell’A.N.A. Verona Luciano Bertagnoli. “Questa assegnazione, che non ha pari, è un merito per ciò che gli alpini stanno facendo, dimostrazione di quanto siano necessari anche in un momento complesso come questo. La somma ricevuta sarà ripartita tra i 27 gruppi interni al Comune di Verona, in base a una graduatoria di requisiti che sarà valutata dal consiglio provinciale.
Per quanto riguarda la Baita di San Michele si tratta di un discorso organizzativo perché gli Alpini si trasferiranno nei locali della parrocchia che hanno una gestione più semplice”.