Il Veneto da lunedì passa da zona gialla a zona arancione. I dati che emergono dal monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità hanno portato alla decisione del governo, ufficializzata da un’ordinanza del ministero della Salute guidato da Roberto Speranza. Per Luca Zaia, ma ci aspettano due settimane molto delicate e non dobbiamo illuderci anche se da tre giorni la curva dei contagi sta calando, sebbene lentamente. Ad ogni modo – dice Zaia – lo scenario di chiusura più drastico dovrà necessariamente collegarsi ad una nuova pianificazione di ristori a favore delle categorie produttive che permarranno in regime di chiusura. L’indice Rt del Veneto rimane a 0.97 (intervallo: 0.96- 0.98)
I dati di oggi: tamponi molecolari fatti ad oggi 3 milioni e 431mila, test rapidi 2 milioni 047mila, 3.388 positivi nelle ultime 24 ore, 280719 positivi da inizio pandemia , 90951 attualmente positivi , ricoveri scendono a 3345 (-22) cui si aggiungono altri 7mila ricoverati non covid. Nelle terapie intensive ci sono 387 pazienti (sono complessivamente 650 i ricoverati in terapia intensiva considerando anche i pazienti non covid); in area non critica 2958. Salgono a 7263 i decessi da inizio pandemia , 106 nelle ultime 24 ore.
Situazione vaccini: complessivamente ne sono stati fatti 48.520 nel Veneto ed è già stata “aperta” la seconda fornitura che però è stata utilizzata per il 24.7% ieri: da oggi infatti si inizia uno stoccaggio per far fronte ai richiami entro le prossime tre settimane così da completare l’efficacia anticorpale dei vaccini già effettuati. Il potenziale attuale delle vaccinazione è di 7-8mila dosi quotidiane: cresceranno con l’aumentare dei vaccini disponibili, specialmente quelli non Pfizer che richiedono lo stoccaggio a basse temperature.