Comunali del 2022: tutti parlano con tutti. Tranne nel Centrosinistra dove l’autocandidatura di Traguardi – il movimento radical-chic un po’ Opus e un po’ middle-class – a guidare il fronte lab contro il Centrodestra scaligero è stata lasciata cadere in un silenzio tombale. Il Centrosinistra cercherà ancora il solito “nome” esterno – Damiano Tommasi? – per cercare di risalire la china, ma il rischio di restare fuori anche da un ipotetico ballottaggio è altissimo.

Ma a destra, è tutto un movimento. Da un lato tutti aspettano le mosse di Federico Sboarina: occhi puntati su quando ufficializzerà  il suo ingresso in Fratelli d’Italia e su quanti movimenti civici riuscirà a riportare nella coalizione che lo proporrà per il secondo mandato. Il primo passaggio è dato per scontato dopo che per definire i dettagli sono saliti a Verona due fedelissimi di Giorgia Meloni: Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione nazionale, e Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera. Per Fratelli d’Italia l’ingresso di Sboarina vuol dire mettere in cassaforte il sindaco di una delle città più importanti d’Italia (certamente, una di quelle che compare di più nelle cronache) e la sua riconferma nel 2022 entrerà nell’accordo nazionale che regolerà nel Centrodestra la competizione elettorale, l’ultima verifica prima delle politiche del 2023. E quindi estremamente importante per capire gli umori dell’elettorato.

L’accordo nazionale dovrebbe mettere al sicuro Federico Sboarina dai malumori della Lega veronese (Salvini verrebbe ricompensato con candidature di coalizione in altri capoluoghi di peso) e costringere Forza Italia a non muoversi in autonomia appoggiando magari Flavio Tosi che sicuramente si candiderà col suo movimento e con chi ci starà dei tanti movimenti civici che sono stati protagonisti nelle passate edizioni. Tosi avrà al suo fianco Alberto Bozza che è consigliere regionale per Forza Italia anche se questo non significa automaticamente – anzi  – di recuperare voti nella galassia  azzurra o in quello che ne resta.

Con una lettera aperta, questa mattina Michele Croce, che era stato decisivo nel 2017 con Verona Pulita, ha chiamato alle armi i movimenti civici con una domanda retorica: «Possono i politici vivere al di fuori e sopra ciò che accade tutti i giorni nella vita reale? Io non credo che ciò sia possibile, né accettabile. E mi riferisco ai tempi della politica locale, di chi guida la città di Verona. Non trovo accettabili, nei tempi duri di oggi, le non scelte, le non decisioni, i continui rinvii, i tentennamenti, i ripensamenti, le retromarce, le parole al vento per arrivare sempre al nulla di fatto, sulla pelle dei cittadini. Agsm è rimasta più di cinque mesi senza un presidente, peraltro nella fase più delicata della fusione con Aim Vicenza. E’ un ritardo senza precedenti, impensabile per una società che opera sul mercato. Ma sono scaduti da nove mesi i vertici di AMT e Verona Mercato, tuttora non rinnovati, per non parlare della variante urbanistica di questo Sindaco (il vecchio piano regolatore per intenderci), presentata a quattro anni dall’insediamento. E possiamo continuare con i cantieri del filobus, scandalosamente abbandonati da sei mesi, per terminare con i quattro anni (da tanto è in carica il Sindaco di Verona) di problemi irrisolti, non decisi, tralasciati: dissesto delle strade e dei marciapiedi tanto per fare solo alcuni esempi, forse banali ma sotto gli occhi di tutti ogni santo giorno (ma potrei continuare con il traforo, il traffico, i parcheggi, l’accesso al cortile di Giulietta, ecc. ecc.»)».

Prosegue Croce: «La cifra di questo Sindaco appare purtroppo tutta qui:  anni tutti uguali fatti di tentennamenti, di non decisioni, di estenuanti attese che poi si sono tradotte in disagi, noncuranza, abbandono di vaste zone della città. Per evitare che tutto ciò continui io credo che nel post Sboarina ci sarà bisogno di un’amministrazione cittadina che sappia valutare, scegliere e soprattutto decidere. Magari non la migliore soluzione possibile e immaginabile, ma la soluzione migliore e più veloce. Mi metto al lavoro da oggi per contribuire a realizzare questo cambiamento».

King-maker resta VeronaDomani di Matteo Gasparato che sta massimizzando il risultato delle ultime elezioni regionali, corse nel Centrodestra sotto le insegne di Fratelli d’Italia: ha appena visto l’ex vicesindaco Stefano Casali diventare presidente di AGSM-Aim, una carica il cui peso equivale a quello del sindaco. Potrebbe essere il segnale di una rinnovata unità di questa amministrazione. E questo chiuderebbe i giochi. Ma sono in tanti a sperare che questa sia soltanto in un’alleanza tattica per poter dare al polo civico del Centrodestra, alternativo alla riconferma di Sboarina, una chance in più. Certo, andrebbe risolto il problema del front-runner, del candidato sindaco. E non sarebbe un problema da poco…