I dati di oggi nel Veneto riprendono quelli del weekend non comunicati per tempo: sono ben 5,62 milioni di test effettuati nel Veneto, 52.671 effettuati nelle ultime 24 ore. I positivi sono stati 2.134 con un tasso di contagio del 4% contro una media nazionale superiore di circa dieci punti. Sono ben 11 giorni in cui la tendenza di crescita rallenta. Il totale dei positivi da inizio pandemia ha superato le 289mila unità. I ricoverati oggi sono 3.419 di cui 3.098 in area non critica (più 34) e 391 in terapia intensiva (più 2 unità): al momento sono occupati 342 letti dopo un picco nella notte di 401.

I decessi sono cresciuti – il dato riprende anche il weekend – di 166 persone, per un totale da inizio andemia di 7.593 veneti deceduti. Oltre 12mila i dimessi.

I vaccini hanno raggiunto 76.471 veneti, con un tasso del 96,3% sullo stock di magazzino, effettuati su residenti delle case di riposo e personale ospedaliero. «La situazione rimane grave e ci sono molte cose che non si riescono a capire» evidenzia Luca Zaia «In tutto il mondo non se ne viene fuori. L’unica via d’uscita è il vaccino: non si risolverà da solo se non con tempo lunghi. Queste pandemie durano nella storia un paio d’anno, quindi cerchiamo di cambiare rotta col vaccino. Avremo un incontro col Governo per il Dpcm, chiedo ristori seri alla tedesca».

Confermato che non ci sono problemi nella fornitura dei vaccini, e non dovrebbero esserci rinvii per le seconde dosi di richiamo. Basandosi sull’esperienza fatta con l’ 1,3 milioni di vaccini influenzali effettuati quest’anno, le prospettive sono di vaccinare almeno 4 milioni di Veneti entro i prossimi quattro mesi (over 70 tutti vaccinati entro la fine di aprile) con le ultime vaccinazioni per le categorie meno a rischio per fine settembre.