Vicenza-Chievo era stata rinviata perché molti giocatori biancorossi erano stati colpiti dal Covid. Derby importante per la classifica e le implicazioni “affettive”. Sulla panchina del Vicenza Mimmo Di Carlo che ha allenato il Chievo con grandi risultati in un periodo (2008/10; 2011/12) più felice di quello attuale. Aveva conquistato una salvezza quando tutto sembrava perduto e un decimo posto in classifica. Un rapporto personale fra Di Carlo e Campedelli che non si è mai interrotto per la stima reciproca.
In campo un altro grande ex: Riccardo Meggiorini, veronese, uno dei migliori giocatori avuti dal Chievo. L’anno scorso, dopo sei anni, non ha rinnovato il contratto. Un vero peccato non solo per il suo valore calcistico, ma anche per quello umano: qualche anno fa in piena notte era sceso in strada per difendere una ragazza che veniva maltrattata dal “moroso”. E poi c’era anche Rigoni, uno storico della Diga. Ma nel calcio quando si scende in campo affetti ed emozioni devono essere messi da parte. Specie se è un derby. E così è stato.
La gara è stata combattuta, ma equilibrata anche se con una netta prevalenza Chievo che ha avuto più occasioni e ha giocato per vincere con De Luca al centro dell’attacco con Giaccherini, Garritano e Ciciretti alle spalle. Centrocampo con Viviani, Palmiero. Solita difesa con Renzetti e Mogos sulle fasce e Rigione e Leverbe al centro. La partita la fa il Chievo che però al 45’ subisce il gol del Vicenza su un gran tiro di Beruatto deviato da Gori. Dopo tre minuti, su corner, arriva il pareggio con Marigotta. Poi la gara è a senso unico con i gialloblù che vogliono vincere. E’ sulla fascia destra che nascono le occasioni veronesi grazie alle continue sgroppate di Mogos. Di Carlo difende bene e riesce a bloccare i tentativi del Chievo di fare risultato pieno.
Per il Chievo più che un punto guadagnato, sono due punti persi. Ciciretti e Mogos migliori in campo. Sarà più fortunato nel recupero col Cittadella, diretta concorrente.