Individuato dalla polizia locale di Verona, tra le più impegnate in campo nazionale nell’ambito dell’attività mirata al contrasto dei cosiddetti prestanome. Grazie a una serie di azioni e in collaborazione con i carabinieri di Milano, è stato individuato dalla polizia locale di Verona, tra le più impegnate in campo nazionale nell’ambito dell’attività mirata al contrasto dei cosiddetti prestanome, un soggetto nigeriano che risultava avere 14.000 Euro di sanzioni non pagate nei confronti del comune di Verona e un debito per tasse non versate allo Stato per un valore superiore a 165.000 Euro.

L’assessore alla sicurezza Marco Padovani dopo aver fatto un plauso alle forze dell’ordine coinvolte nell’indagine ha puntualizzato: “Manca un decreto attuativo alla legge sulla sicurezza stradale 120 del 2010. Senza l’attuazione di questo decreto è veramente difficile poter effettuare indagini su queste attività illecite che si svolgono sul nostro territorio”.

La storia di questa indagine inizia con un normalissimo controllo stradale. La pattuglia ferma il veicolo e scopre che il conducente che non è il proprietario dell’autovettura. Secondo i protocolli è necessario che venga subito chiarito il motivo per il quale non si sta guidando la propria macchina, ma la persona in questione non è in grado di dare una spiegazione del possesso momentaneo del veicolo. Scattano così gli accertamenti e la polizia locale scopre che questa persona, un nigeriano di 51 anni, ha intestati ben 246 veicoli di ogni tipo, autovetture, autocarri, rimorchi e autobus. Nell’arco di pochi anni era diventato intestatario di un altissimo numero di veicoli, diventando proprietario dissimulato e senza mai aver dichiarato nulla al fisco. Viene attivata un’ulteriore procedura d’indagine e si viene a conoscenza che il soggetto avendo dichiarato una partita IVA con una autosalone aveva agevolazioni per l’acquisto e passaggi di proprietà di veicoli. Grazie agli accertamenti, gli operatori scoprono che quest’autosalone aveva come indirizzo l’interno di un appartamento in Toscana.

Il comandante della polizia Luigi Altamura (nella foto) ha aggiunto: “Durante le proprie dichiarazioni, il soggetto non era in grado di sapere a chi fossero dati i propri documenti. Cosa molto grave e pericolosa, ma è un fenomeno incredibilmente vasto. Chi ha il possesso di un veicolo intestato a un prestanome ha scopi ben precisi sicuramente illeciti e ribadisco che servono nuove leggi e serve l’attuazione del decreto dal 2010”.