(di Marco Danieli) Per il settore dello spettacolo è stato uno degli anni più difficili mai vissuti, ma questa mattina, l’assessore alla cultura Francesca Briani e il direttore artistico del Teatro Stabile Carlo Mangolini, hanno invece messo in luce quanto sia stato un periodo di sperimentazione e resistenza.
L’assessore alla cultura Francesca Briani: “Nonostante la pandemia abbiamo raggiunto l’obiettivo che Verona rimanesse comunque protagonista nel mondo della cultura. Il comune di Verona produce il grande teatro, l’estate teatrale, i festival risaltando linguaggi legati alla contemporaneità con un’offerta di spettacoli dal vivo che abbraccia un ampia gamma. Adattandoci giorno per giorno alle nuove norme di sicurezza abbiamo inventato nuove attività al passo con i tempi come Verona Passione Teatro o la Dante Box. Durante tutto questo periodo difficile, non abbiamo mai perso di vista il comparto di lavoratori dello spettacolo, settore di cui se ne parla poco. I dati della frequentazione dei cinema cinema da febbraio a oggi è meno del 70%, cioè vuol dire che hanno le sale hanno perso più del 90% degli incassi”.
Il direttore artistico del Teatro Stabile Carlo Mangolini ha riportato dei dati importanti che fanno capire che la cultura a Verona non si è mai fermata:
“Dal 15 di giugno al 15 ottobre sono stati registrati 300.000 spettatori a livello nazionale, a teatro 10.000 spettatori, e 28.000 contatti contati via streaming. Un anno difficilissimo, in cui la parola d’ordine è stata fin da subito “elasticità”. Parliamo di un settore in difficoltà e continuamente in mutamento. Dal 15 giugno potevamo aprire i teatri e con tempo record, il 18 abbiamo alzato il sipario teatro romano con risultati numerici importanti. Ad ottobre è stato possibile ripartire con le attività al chiuso, ma poco dopo siamo stati nuovamente chiusi, nonostante questo, non siamo mai stati fermi, non solo dal punto di vista della progettazione, ma abbiamo voluto essere vicini al pubblico utilizzando i social. Nel secondo periodo di blocco abbiamo sperimentato una formula inedita: produzioni apposta per lo streaming, come i dante box. Qualsiasi cosa accada noi ci faremo trovare pronti. Non siamo mai stati fermi e anche ora stiamo lavorando per le progettazione future con un scenario mai chiaro anche perché questo 2021 sarà ancora un anno di ponte per tornare alla normalità.”
I NUMERI. Un punto di non ritorno per il Comune di Verona che, con 9 produzioni teatrali durante l’estate, 2 videoproduzioni originali e 21 podcast inediti, si è confermato la prima realtà di produzione di spettacoli in città, dal vivo e ora anche sul web. Sono stati 20.750 gli spettatori in sala per le programmazioni del Grande Teatro e dell’Altro Teatro in modalità dal vivo prima del lockdown, 28 mila i contatti registrati con le produzioni sul web e 10 mila i biglietti staccati durante l’estate. Un’unica supervisione, quella del Comune, per grandi rassegne: Estate Teatrale Veronese al Teatro Romano, Grande Teatro al Nuovo, L’Altro Teatro al Camploy e Passione Teatro con tutte le compagnie amatoriali scaligere. E per la prima volta, attorno ad un unico tavolo, l’assessorato alla Cultura ha riunito le più importanti realtà del Veneto: Teatro Stabile, Circuito Arteven e Fondazione Atlantide. Oltre ad aver messo in rete le compagnie teatrali e aver allacciato nuove relazioni internazionali per il triennio 2022-2024, con Royal Shakespeare Company, Shakespeare’s Globe, ma anche Schaubühne di Berlino, con l’Agenzia Spagnola Artrepublic e con il Turkish State Theaters.