Se ci fosse un Governo in questo Paese, degno della funzione che svolge, Tik Tok da ieri non dovrebbe più essere accessibile in Italia. Questo, in via precauzionale, a difesa delle centinaia di migliaia di ragazzini, probabilmente milioni, che su questo social asiatico passano il tempo. Il caso della bambina di dieci anni morta a Palermo due giorni fa partecipando ad uno scellerato challenge su questo social apre un problema che va affrontato con immediatezza e decisionismo.

Se Tik Tok non è in grado di impedire che venga usato per fini criminali – e l’istigazione all’asfissia è induzione al suicidio -; se Tik Tok non è in grado di mettere dei filtri, valutare l’identità dei suoi iscritti (a dieci anni sui social? stiamo scherzando!?); se passa qualunque cosa purché sia ammiccante ad un pubblico eterogeneo spinto più dal voyerismo che dalla ricerca di informazioni; se Tik Tok fa tutto questo e non fa un cazzo per difendere i nostri giovani, beh che venga chiuso. Subito. Oggi stesso.

Pochi giorni fa tutti a difendere i Big Social che silenziavano Donald Trump. Oggi nessuno prende la difesa postuma di una bambina caduta nella rete di qualche delinquente o idiota. Non si capisce a cosa servano certi social media – mostrare balletti twerking in fondo non è una cosa indispensabile alla crescita della nostra società – e perché il Governo non faccia nulla. Eppure, proprio il lockdown decretato da quello stesso Governo ha gettato sui social media per molte, troppe ore al giorno i nostri ragazzi su telefonini e tablet. Almeno, Conte controllasse un po’ cosa passa su questi social. Non c’è nessuno, fra i tanti responsabili che affollano in queste ore Palazzo Chigi, che voglia prendere a cuore questa causa? la difesa postuma di una bambina? la tutela della nostra gioventù? O è la paura della grande Cina (dove questo social è stato generato) che rende questo Governo il più pusillanime della storia repubblicana?