“Il Veneto nel 2020 è sul podio nazionale per il numero di denunce di infortunio legate al Covid -19. Un record amaro per la regione che conta a fine dicembre 12.735 denunce pari al 9,7% del totale nazionale (131.090). Un’emergenza che si aggiunge ad un’emergenza costante nel nostro Paese, ovvero quella degli infortuni e delle vittime nei luoghi di lavoro che il nostro Osservatorio conosce molto bene”.
A colpire in particolare Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, non è solo il numero assoluto delle denunce di infortunio, ma anche la percentuale delle donne coinvolte. “Il 73,7% delle denunce riguarda l’universo femminile – spiega Rossato- una percentuale addirittura superiore a quella della media nazionale del 69,6%”. Significativo e sconfortante, poi, appare anche l’incredibile incremento delle denunce di infortunio rilevate nel mese di dicembre rispetto a novembre e pari al 49,6% in Veneto. Una variazione doppia rispetto a quella nazionale pari al 25,7%.
“Il periodo più critico dell’anno è stato proprio l’ultimo trimestre del 2020 – sottolinea ancora Rossato – questo a conferma della gravità del contagio nella cosiddetta seconda ondata“. Tra i settori più colpiti dal Coronavirus in Veneto, troviamo quello della Sanità e Assistenza Sociale (79,4% degli infortuni).
Mentre per quanto riguarda le professioni i più coinvolti sono i tecnici della salute (35,9%) e nell’84% dei casi si tratta di infermieri. Seguono: le professioni qualificate nei servizi socio sanitari e sociali (28,1%), le professioni legate ai servizi personali e assimilati (9,8%) e i medici (6,8%).
A Verona Il maggior numero di infortuni non mortali: 3.377 (+ 42,7% rispetto a novembre). Seguono: Treviso (2278, +49,5%), Vicenza (2187, +69,4%), Venezia (1912, +53,8%), Padova (1759, +43,2%), Belluno (844, +35,9%) Rovigo (378, +60,2%). Fortunatamente rimane invariato rispetto al mese di novembre il numero di decessi sul lavoro legati al Covid-19. Sono 10.