Tornare alla vita normale è un’esigenza di tutti. Il passaggio dall’arancione al giallo aiuta. Ma durerà? Sarà un passo avanti verso la normalità o un tentativo, per poi magari tornare indietro? Viene da chiederselo.
Domenica sera. Piazza Erbe. Siamo ancora arancioni. Niente di eccezionale, ma tanta gente a crocchi. Forse troppa. Non fanno niente di male: chiacchierano. Molti col bicchiere in mano, altri fumano. Troppe mascherine abbassate. Un suv e due auto della Polizia lungo il marciapiede. Tre agenti della Polizia Locale vigilano. Ma nessuno fa niente. Sono tolleranti. Della serie: siamo dalla parte del cittadino.
Lunedì riaprono anche le scuole superiori. In Veneto 103 mila studenti riprenderanno le lezioni in presenza. L’altra metà lo farà più avanti, secondo dei turni per non avere troppa gente in classe. E ricominceranno anche a prendere l’autobus. L’ATV si è preparata. Ha organizzato tutto per tempo. Ma, si sa, miracoli non se ne fanno. Torneranno i ragazzi in palestra.
Finalmente potranno ricominciare a lavorare bar e ristoranti. A mezzogiorno. Meglio di niente. La zona è gialla: si può. Ma la situazione è grigia. Tendente al nero, perché se con l’allentamento delle misure anti-Covid ricominceranno gli assembramenti di cui già si vedono le avvisaglie, allora saremo destinati a tornare indietro, all’arancione e al rosso. Tutto sta ai nostri comportamenti. Ma anche a chi deve fare rispettare le regole.