(di Rocco Fattori Giuliano) La Tezenis sbatte contro la fisicità della Reale Mutua Torino: 91 a 82 il risultato per i padroni di casa (26/18; 26-21; 17-17 ma 26-22 nell’ultima frazione di gioco). Sbatte soprattutto contro Ousmane Diop, classe 2000, un passato fra Sassari (dove ha vinto l’EuroCup) e Udine: un ragazzo senegalese, ma di scuola italiana, di 204 centimetri che è stato determinante ed ha dilagato in ogni parte del campo tirando da due, da tre, i liberi…senza sbagliare praticamente nulla. La Scaligera inizia troppo molle sotto le plance, arrendevole per lunghi tratti in difesa, nuovamente indietro sui rimbalzi (41 a 26 a favore dei piemontesi alla fine è il conteggio), ma per la prima volta da diverse gare anche l’attacco ha faticato a chiudere al canestro. Spesso grandi giocate di squadre non sono state finalizzate.

Eppure nonostante il muro torinese, Verona ha saputo nell’ultimo quarto tirare fuori gli artigli, lottare con determinazione su ogni pallone, ricucendo il distacco sino al meno sette prima di compiere il quinto fallo e lasciare altri quattro punti dalla lunetta. Lorenzo Caroti è stato l’ultimo ad arrendersi, e così anche Bobby Jones che non ha esitato nel lanciarsi nella mischia manco fosse un ragazzino e non un veterano 37enne.

Fra i gialloblù, Severini chiude a 17 punti; Jones a 16, Greene e Candussi a 15. Diana e i suoi incassano la settima sconfitta su tredici match disputati. Questa volta c’è un doppio rammarico: non aver sfidato Torino sull’onda della prima striscia positiva di risultati e di aver mollato troppo nel primo tempo. La ripresa ha visto una Tezenis volitiva. Oggi Torino, però, aveva lo sguardo più assassino, dopo una lunga serie di sfortune. E questo ha fatto la differenza.