(di Diego Marchiori) Le mie radici culturali e l’amor di Patria mi inducono a offrire una riflessione in merito a quanto sta accadendo in queste ore al Governo dell’Italia, le cui questioni toccano inderogabilmente tutti. La chiamata di Draghi da parte del Presidente della Repubblica, e l’invito a formare un governo che non sia di alcun schieramento politico, è un’occasione unica per il futuro di Lega e Fratelli d’Italia. Si può essere in disaccordo sulla giustificazione di evitare le elezioni per la pandemia, ma bisogna essere realisti. L’Europa ha assegnato 209 miliardi di € all’Italia, 82 a fondo perduto e 127 di prestiti. In ogni caso si tratta di un debito colossale sulle spalle delle generazioni future che va ad aggiungersi all’anno di mance, bonus, redditi di cittadinanza che hanno solo favorito una cultura assistenzialistica senza sortire reali effetti sull’economia e la società del Paese. L’occasione del futuro di Lega e Fratelli d’Italia è da un lato politica, dall’altra ideologica.

L’occasione politica sta nel fatto che il partito guidato da Salvini può definitivamente smarcarsi dalla fronda Lepenista che è isolata in Europa. E dovrebbe pure uscire dall’orbita putiniana e cinese per ritornare al di qua della cortina post-comunista.

Per FdI si tratta di dare seguito al processo di moderazione che ha visto – proprio in occasione delle Europee 2019 – un ingresso di esponenti popolari e liberali come Fitto e il compianto Sernagiotto, o Gardini. Sia Kurtz che Orban, pur appartenendo allo schieramento sovranista, hanno avuto l’astuzia di rimanere nell’alveo del PPE. L’astuzia della destra italiana, con il governo Draghi, dovrebbe essere quella di indossare l’abito europeista rimanendo euroscettici e sabotare internamente i tentativi di privazione della sovranità nazionale, e governare il fenomeno complesso dell’immigrazione con le leve che manovra solo chi ha un potere esecutivo.

Ci sarebbero poi ulteriori conseguenze politiche. Il M5S sarà condannato all’estinzione, il Partito Democratico non potrà rivendicare l’esclusiva del rapporto con il potere europeo, Renzi non avrà possibilità di risuscitare dalle ceneri di Forza Italia. Si tratta di un’operazione di interposizione politica che depotenzierebbe uno scenario di una Lega e FdI sempre più isolate e senza alleati extra-confine.

La motivazione ideologica sta tutta nel concetto di Patria. Se la Lega si riferisce di più al sovranismo, Fratelli d’Italia – in particolare dalle tesi di Trieste – si riferisce al patriottismo. La Patria si difende e promuove in molti modi. Oggi bisogna prendere atto che in America non c’è più Trump, il papato non è quello di Giovanni Paolo II o Benedetto XVI, e di conseguenza mancano gli appoggi necessari per un’opposizione di ferro allo strapotere tecno-finanziario.

Fratelli d’Italia soprattutto, deve cogliere l’opportunità per dimostrare che l’euroscetticismo non esclude il senso di appartenere all’Europa. Anzi, i veri europei sono coloro che amano la propria Patria, ma diffidano dalle forze tecno-finanziarie che vorrebbero trasformare il Continente e i suoi popoli in monadi omosessuali nomadi, che si riproducono con l’utero in affitto e muoiono come i cani quando diventano inutili.

Il Recovery Plan è una sorta di “Troika gentile”, abbiamo possibilità di evitarla? No! Ma la possibilità di tutto il centrodestra sta nel rimodulare il Recovery inserendo voci che nemmeno in Europa sono considerate prioritarie: natalità, scuola, defiscalizzazione del lavoro, opere pubbliche. C’è poi la possibilità di disinnescare la bomba del ddl Zan (reato di opinione) e di una riforma della giustizia in senso giacobino (in cui tutti sono considerati colpevoli fino a prova contraria). La politica è tante cose, tra cui l’arte del possibile. Insistere sull’impossibile è rischioso poiché i sondaggi sono fluttuanti. Oggi lo scenario favorevole dei sondaggi potrebbe radicalmente cambiare. Draghi non è il Conte-Casalino.

Se il capo dello Stato decide che è impossibile andare al voto, allora si deve creare una breccia al potere arroccato e determinare la storia con una linea differente da quella già tracciata dalle forze oscure dei palazzi europei. Non si tratta di tradire il proprio elettorato, si tratta di fare politica e saper determinare le linee della Storia con gli strumenti che offre la realtà.