(di Michele Bertucco) Con l’annullamento di tutte le manifestazioni fieristiche del 2020 causa Covid era più che prevedibile che la Fiera di Verona incontrasse gravi difficoltà di bilancio. Eppure l’amministrazione non ha mai risposto alle mie richieste di convocarne i vertici in Commissione per fare il punto della situazione. Perché? Il motivo è semplicissimo: come abbiamo visto in molto altri settori, l’irruzione violentissima del Covid non ha fatto altro che fare esplodere criticità e contraddizioni preesistenti.

Verona Fiere evidenziava tali elementi di criticità già nel bilancio di esercizio 2019, portato in utile soltanto grazie alla vendita del parcheggio multipiano di viale dell’Industria alla Polo Fieristico Spa, partecipata dalla Fiera stessa e dal Comune di Verona. Tale mossa ha avuto anche l’effetto di permettere la liquidazione dei premi ai dirigenti della Fiera mentre ai lavoratori è toccata la cassa integrazione nei mesi successivi.

Con il suo atteggiamento omertoso e la mancata razionalizzazione delle partecipazioni comunale – che tra le tante azioni prevedeva anche la chiusura della Polo Fieristico Spa – l’amministrazione comunale ha tenuto il sacco aperto a tali manovre, salvo ora venire in commissione consiliare all’ultimo momento per piangere il morto ed annunciare che il Comune dovrà ripianare, per la sua quota, i 20 milioni di perdite della Fiera che chiaramente vengono poste tutte sul conto della pandemia.

Il bilancio comunale 2021 si regge su: 19 milioni di euro da Agsm; 2 milioni dalla vendita dell’autostrada A4, due da quella nell’A22 del Brennero, 20 milioni dalle multe e 4 milioni dagli oneri di urbanizzazione

Queste furbizie e questi giochetti politici costeranno molto caro ai cittadini: anche il bilancio comunale di previsione 2021 si regge infatti sul presupposto di operare cospicui prelievi dalle aziende partecipate: 19 milioni di euro da Agsm; 2 milioni dalla partecipazione nell’autostrada A4 e altri due da quella nell’A22 del Brennero. Viene previsto poi di incassare quasi 20 milioni dalle multe e di impiegare 4 milioni derivanti dagli oneri di urbanizzazione per alimentare la spesa corrente. Non è dunque esagerato dire che le perdite della Fiera verranno pagate con le bollette e le dei cittadini.

Ma paga caro anche il sistema produttivo veronese che ha bisogno di una fiera efficiente e non di una ente che sembra spendere decine di migliaia di euro al mese solo per far portare il pranzo ai dirigenti dai migliori ristoranti della città.