Anche quest’anno, la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco,si farà. Durerà una settimana, da martedì 9 a lunedì 15 febbraio. Nelle 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (riconoscibili perché espongono la locandina dell’iniziativa e il cui elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (541.175 nel 2020, pari a 4.072.346 euro) saranno consegnati a oltre 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo loro, gratuitamente, cure e medicinali. Si invitano i cittadini ad andare appositamente in farmacia per donare un farmaco.
In Veneto, che risulta la terza regione dopo Lombardia e Piemonte, la raccolta si svolgerà per 7 giorni in 504 farmacie territoriali (il 10% sul totale delle farmacie aderenti in tutta Italia). I volontari di Banco Farmaceutico saranno presenti ove possibile e nel rispetto del distanziamento, fuori dalle farmacie. I farmaci raccolti sosterranno 113 realtà del territorio che si prendono cura di 65.000 bisognosi. Durante l’edizione del 2020 furono raccolte in Veneto 44.953 confezioni di farmaci (pari a un valore di 329.000 euro).
«In un momento difficilissimo causato dalla pandemia – dice il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – questa storica manifestazione di solidarietà non si è arresa. Ciò fa onore agli organizzatori, al Banco Farmaceutico, ai farmacisti aderenti, a tutti i volontari che renderanno possibile la raccolta. Mai come quest’anno i farmaci raccolti saranno preziosi per chi non può permettersi nemmeno un antipiretico o un antidolorifico. La soglia straordinaria raggiunta l’anno scorso, con più di 4 milioni di euro di valore raccolti e 541 mila farmaci poi distribuiti, la dice lunga sul valore dell’organizzazione e anche sulla proverbiale generosità dei veneti. Io ho un sogno: che, nonostante le ulteriori difficoltà imposte dalle regole di sicurezza, questa vetta possa essere superata. Il mio augurio è questo. Sarà la dimostrazione che il Covid non è riuscito a cambiare il meglio di noi. Di voi.»
Nel 2020, 434mila persone indigenti hanno avuto bisogno di medicinali, ma non hanno potuto acquistarli per ragioni economiche. 173mila di esse hanno rinunciato a curarsi perché -impauriti dal Covid – non hanno chiesto aiuto agli enti assistenziali. Oppure, hanno chiesto aiuto ma, in molti casi, gli enti che fornivano loro sostegno, avevano subito l’impatto della pandemia: il 40,6% ha sospeso alcuni servizi. Il 5,9% ha chiuso e non ha ancora riaperto. Gli indigenti, quindi, sono stati ulteriormente deprivati della necessaria protezione sociale. Non bisogna dimenticare che, chi è povero, può spendere, per le medicine, circa un quarto rispetto al resto della popolazione: solo 6,38 euro al mese, contro 28,18 euro.(Fonte: 8° Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico).
«I punti di forza di questa grande macchina solidale sono trasparenza, tracciabilità e fiducia nei confronti degli interlocutori, i farmacisti, nonché della Fondazione Banco Farmaceutico onlus e degli enti socio assistenziali che operano sul territorio – dice Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto -. Sapendo che neanche una confezione donata viene sprecata, ma va direttamente e in tempi rapidissimi alle persone bisognose, i cittadini veneti si sono sempre attivati con una partecipazione toccante in aiuto a chi si trova in stato di povertà sanitaria e vive accanto a loro perché a ciascuna farmacia è abbinato uno o più enti della stessa provincia di appartenenza».
«Ci rendiamo conto del grande sforzo delle farmacie dal punto organizzativo, ma anche di quello dei cittadini veneti che andranno a donare – spiega Matteo Vanzan, coordinatore regionale Fondazione Banco Farmaceutico onlus – ed è per questo che siamo ancora più grati a chi aiuterà le persone in stato di bisogno della nostra regione. I farmaci raccolti saranno consegnati agli enti nei giorni immediatamente successivi alla settimana di raccolta e saranno quindi fruibili da subito. Chiediamo davvero la collaborazione di tutti perché la situazione è diventata purtroppo molto critica dallo scoppio della pandemia che ha provocato una crisi economica senza precedenti colpendo tante famiglie e gravando maggiormente su chi povero lo era già. A queste persone sono certo che anche quest’anno non mancherà l’aiuto del popolo veneto e delle farmacie».