Stavolta, demolito con degli attrezzi un muro e forzata una griglia a difesa dell’ex base militare segreta all’interno del Monte Vicino, a Grezzana, i bunkaroli intenzionati a depredare reperti bellici o metalli durante l’ultimo week end hanno sbattuto (metaforicamente) la testa contro la piastra di metallo posizionata dal Comune in uno degli ingressi secondari per impedire altre incursioni.
“Bonk!”: saccheggiando l’onomatopea dai fumetti per tradurre il suono del cozzare in lingua, l’Amministrazione ha messo, per il momento, knock out i malintenzionati – che comunque sono fuggiti – tornati in libertà dopo essere rimasti imprigionati dal lockdown disposto per l’emergenza sanitaria. Le apparecchiature rimaste nell’ex postazione – progettata, costruita e diventata operativa tra gli anni Cinquanta e Settanta per contrastare il Patto di Varsavia durante la Guerra Fredda – contengono ancora del rame.
Seppure dismessa dal 2000, l’ex stazione per le comunicazioni dell’Alleanza Atlantica denominata “Back Yard” – Giardino dietro casa – ha retto l’assalto del nemico. L’ingresso principale è invece sbarrato da una porta blindata installata dal Comune, a cui il Demanio ha ceduto gratuitamente la proprietà della fortificazione. Qualche tempo fa, il sindaco di Grezzana Arturo Alberti ed il consigliere comunale Giovanni Avesani avevano organizzato un sopralluogo nell’ex presidio assieme a Claudio De Castro, coautore del libro “Viaggio nelle basi segrete della Nato – West Star e Back Yard”.
“West Star” – Stella d’Occidente – si trova all’interno del monte Moscal, ad Affi. Era il più grande bunker antiatomico d’Europa. Fu dismesso nel 2007. Oggi è di proprietà del Comune di Affi, dopo, anche qui, la cessione gratuita del Demanio.