(di Rocco Fattori Giuliano) A Biella, Verona non esce dal tunnel nonostante l’arrivo di Alessandro Ramagli: ennesima sconfìtta, 85 a 80 a casa dell’Edilnol (15-23; 23-21; 23-25 e quarto 24-11). La Scaligera guida praticamente per tutta la partita, ma sul finale tornano i problemi di sempre: attacco farraginoso; debolezza nel pitturato; palle perse nei momenti decisivi.

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A far la differenza è soprattutto la forza di volontà: Biella entra nel quarto periodo sotto di otto punti, ma i due nuovi ingressi Jeffrey Carrol (nella foto, sceso dalla A1 con Treviso) e Ursulo D’Almeida (classe 2001 arrivato in settimana da Treviglio per rimpiazzare il polacco Kuba Wojciechowski salito invece in A1 nella Armani domina-tutto) mettono in dieci minuti l’impossibile: lo statunitense sale a 20 punti bombardando da 2 e da 3; D’Almeida, irruente giocatore del Benin ma di scuola italiana, riesce finalmente a muoversi con disciplina e sotto le plance mette sotto i lunghi scaligeri: stoppa Candussi, difende su Rosselli, si butta su ogni pallone, diventa un incubo per gli attaccanti. Ancora sotto a metà del quarto periodo, la rimonta piemontese viene chiamata proprio dal giovanissimo africano. Si accodano con le triple Deonte Hawkins, Carrol e capitan Marco Laganà (nella foto) che poi stoppa Severini, poi ruba palla Candussi nel pitturato e, infine, si prende un buon fallo e piazza gli ultimi due tiri liberi che chiudono la partita definitivamente.

PINI 7

E Verona? gioca bene sino a tutto il terzo tempo. Ritrova Giovanni Pini (nella foto, alla fine 15 punti per lui), Phil Greene (con 18) sembra un altro giocatore rispetto a quello visto sino a mercoledì scorso; Guido Rosselli (altro ex del match con coach Ramagli) dopo un’assenza lunghissima sta ritrovando fiato e fa sentire il peso della sua esperienza con triple decisive nel momento del massimo allungo. Ma Biella ha saputo ricucire strappo dopo strappo, non lasciando mai tranquilla Verona. Alla fine, come detto, ha vinto la voglia dei piemontesi. Ed è qui, forse, l’attuale punto debole di Verona, fragile sotto l’assalto degli avversari. Ci sono altre nove partite prima di finire questa fase del campionato. Sono 18 punti che possono cambiare la classifica e il volto di questa stagione.