E’ stato aperto questa mattina il centro per le vaccinazioni alla ex bocciofila di Bussolengo. Lo spazio è stato attrezzato a tempo di record in 5 giorni da Comune e Ulss.
«Oggi abbiamo aperto il terzo centro provinciale per le vaccinazioni dopo Verona e Legnago – afferma il direttore sanitario Denise Signorelli – . Oggi saranno 400 i cittadini del 1941 ad essere vaccinati, da domani quasi raddoppieremo arrivando a 600 con una potenzialità anche doppia fino a 800. Arriveremo a vaccinare 2 mila persone al giorno in tutta la provincia».
«Un avvio, in surplace, filato via liscio nello stabile dell’ex bocciodromo aggiunge il dg Pietro Girardi -. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’esordio di questo Punto vaccinale.
E domani si inizia a San Bonifacio».
Dopo l’anno 1941, si passerà al 40 e al 39. Certo che, se non aumentano i vaccini disponibili, la proiezione è veramente di tempi lunghissimi mentre servirebbe esattamente il contrario per avere un’immunizzazione apprezzabile. Con queste cifre non si va da nessuna parte. E investire risorse per allestire dei grandi centri sembra addirittura uno spreco viste le poche dosi a disposizione. «Per questo – spiega il sindaco Dall’Oca – al momento non è stato ancora chiesto l’uso del palazzetto. Noi siamo pronti».
E intanto da Venezia il governatore Zaia, che ha aperto la strada al reperimento di vaccini sul mercato libero, fa sapere che sono 27 milioni le dosi potenzialmente disponibili. «L’Aifa ha girato la nostra richiesta al commissario Arcuri. Adesso la palla è nelle sue mani. E’ vero che lo Stato non può acquisire vaccini fuori dall’ombrello europeo ma le Regioni sì. Potrebbero farlo loro e dividere i vaccini sul territorio nazionale. Tanto per dire che non c’è alcuna voglia di prevaricare e le accuse etiche del più forte che prevale sul più debole le rimando a chi va in giro a dire queste sciocchezze».
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