La campagna di vaccinazione prosegue a rilento per mancanza di dosi. La Regione ha fatto il punto sull’operazione che da settimane sta portando avanti per vedere se c’è la possibilità di reperire altri vaccini sul mercato. «Stiamo cercando di avere tutte le informazioni necessarie come tracciabilità dei lotti, costi, tempistiche di consegna – spiega il Direttore Generale della Sanità della Regione Veneto Luciano Flor a cui è stato demandato di seguire la vicenda – . Dagli intermediari abbiamo ricevuto le proposte più disparate, in gran parte nemmeno considerate. Ne abbiamo selezionato 6 e tra queste 2 che riguardano solo vaccini approvati dall’Ema, non russi o cinesi, prodotti in stabilimenti sia in Europa che fuori. Aspettiamo le informazioni richieste che poi trasmetteremo all’Aifa e al Ministero a cui in ogni caso spetterà di concedere l’autorizzazione a trattare se i vaccini saranno certificati e quindi acquistabili».
Il governatore Luca Zaia, risponde alle dichiarazioni sentite in questi giorni. «Quando sento dire che stiamo parlando con gente che vuole venderci il Colosseo mi pare che si stia offendendo i veneti. Qui nessuno ha l’anello al naso. Del resto in Italia quando ti dai da fare per il bene comune c’è sempre quello che insinua che sia per un tornaconto personale. E qui aggiungo che andrebbe a vantaggio di tutti, non solo dei veneti.Mi ricordo un anno fa quando mancavano ventilatori e mascherine che ci accusarono di fare propaganda, mentre andavamo a reperirle su tutti i mercati possibili. Così come con i tamponi a Vo, i test rapidi o con la denuncia delle varianti ancora al 24 dicembre. Poi i fatti ci hanno reso giustizia ma resta questo modo di fare che disgusta. Coi vaccini è lo stesso. Basterebbe starsene fermi, seguire il piano nazionale. Saremmo in regola. Poco importa se poi ci vorranno due anni a vaccinare e nel frattempo la gente muore. Ed anche come rilancio pensate cosa vorrebbe dire avere un Veneto Covid free a inizio estate. Ma ribadisco che, parlando di farmaci, sono le autorità nazionali che devono dare il via libera all’operazione. Noi abbiamo solo fatto presente di verificare questa possibilità».

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