Vola il titolo Cattolica Assicurazioni in Borsa dopo il dichiarato interesse della FinInt di Enrico Marchi a rilevare le azioni proprie in mano alla compagnia scaligera (qui il nostro articolo di ieri). Il titolo è volato a 4,584€/azione, più 7.45% alla chiusura. E subito dopo, a mercato chiuso, è arrivata la notizia di una seconda cordata, sempre trevigiana, per Cattolica: si tratta degli imprenditori veneti di Plavisgas, reduci dalla lauta plusvalenza generata dall’investimento in Ascopiave, che hanno manifestato ai vertici della compagnia l’interesse a rilevare, prima dell’aumento da 200 milioni di euro, il pacchetto di azioni proprie nel portafoglio di Cattolica, la quale si è limitata ad una laconica formale presa d’atto dell’interesse manifestato. Una risposta dietro cui gli imprenditori veneti vedono una mancanza di interesse per la loro proposta.
L’offerta di Plavisgas, si sottolinea in ambienti vicini agli offerenti, avrebbe il vantaggio di alleggerire Cattolica dai rischi della liquidazione dei diritti di opzione collegati (la compagnia non può sottoscrivere il suo aumento) e garantirebbe la copertura della ricapitalizzazione sulla quota ceduta.
Plavisgas è partecipata da un gruppo di imprenditori veneti, tra cui le famiglie Stevanato (Stevanato group), Codognotto (omonimo gruppo di trasporto e logistica), Marchetto (Somec), e dall’avvocato Massimo Malvestio e dispone di circa 40 milioni di mezzi propri, accompagnati dall’impegno dei soci a iniettare nuove risorse, qualora l’operazione fosse andata in porto.
A muovere gli imprenditori, che non si considerano ostili a Generali, è solo un interesse finanziario: non si esclude che, come avvenuto in passato (nei mesi scorsi Plavisgas ha acquistato due milioni di azioni Cattolica guadagnando con il recesso), la società possa prendere una quota della compagnia, magari partecipando all’aumento, qualora lo ritenesse conveniente.