(di Marco Danieli) Che il passaggio di Alessandro Gennari in Lega generasse scalpore era chiaro sin dai muniti dopo l’uscita della nostra notizia (qui l’articolo). E lo dimostra il livore con cui è stato accolto dalle altre minoranze di Palazzo Barbieri che hanno continuato anche oggi a lamentare il “tradimento”. Perchè Gennari – qui il nostro video – non è un personaggio qualunque: ha portato i 5Stelle al risultato più importante nel Veneto nel 2017; ha condotto una battaglia per ripulire i teatri italiani dalle liaison dangereuse fra agenzie degli artisti e direzioni artistiche e per fermare i protagonisti dello spettacolo in odore di condotte non rispettose delle donne, quando non proprio di violenze di genere. Battaglie in cui si è trovato assai spesso da solo, che sta affrontando anche in sede legale; e la solitudine maggiore Gennari l’ha trovata proprio nel governo del cambiamento, nei 5Stelle in grisaglia ministeriale, che su questo tema non hanno voluto spendersi. «Io non sono mai stato di sinistra e non ho mai cambiato opinione – spiega oggi Alessandro Gennari presentando ufficialmente il suo passaggio in Lega alla presenza dei massimi vertici veronese e veneti – chi è cambiato è un movimento al quale ho creduto per davvero, per il quale ho messo tutto il mio impegno, la mia faccia, il mio onore. Mi sono sempre comportato da uomo libero soprattutto rappresentando le minoranze come vicepresidente del Consiglio comunale: carica dalla quale mi sono dimesso immediatamente e non dopo le sollecitazioni di altri… Ho ottenuto risultati importanti; ho rappresentato la mia comunità a Palazzo Chigi quando c’erano da presentare i suggerimenti della base per l’azione di Governo. Nulla di quanto proposto è stato accolto o fatto. Nelle ultime cinque votazioni sulla piattaforma Rousseau mi sono trovato sempre in minoranza: mi sono chiesto se ero io che ero cambiato nel mio approccio oppure se il Movimento era mosso da logiche altre. Questa è la mia risposta di oggi, ed è sofferta. La Lega mi ha cercato, abbiamo parlato a fondo, l’ho trovata e la trovo aperta ed inclusiva. Continuerò qui le mie battaglie».

Per Nicolò Zavarise, coordinatore provinciale della Lega: «E’ stato un dialogo che si è sviluppato e che dimostra quanto la linea della Lega di inclusività e apertura possa dare risultati. La Lega è aperta, lo dimostra il coinvolgimento di sindaci civici. La considero una linea di responsabilità e concretezza che può portare a dei risultati importanti. E il valore di Gennari non è in discussione».