La pandemia taglia 25 miliardi secchi dalle entrate della Repubblica che nel 2020 si fermano – si fa per dire – a 446 miliardi, il 5,3% in meno rispetto al 2019. Tengono le imposte dirette (crescono le ritenute dal pubblico impiego, ma cadono quelle relative al lavoro autonomo), ma crollano IVA, accise sui carburanti e entrate dai giochi.

Questo il dettaglio diffuso oggi dal Mef:  le imposte dirette ammontano a 252.572 milioni di euro, e risultano nel complesso sostanzialmente in linea con quelle del 2019 (+23 milioni di euro). Il gettito dell’IRPEF si è attestato a 187.436 milioni di euro in riduzione di 4.178 milioni di euro (-2,2%) rispetto all’anno precedente per effetto sia dell’andamento negativo delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-4.262 milioni di euro, -5,2%), che riflettono gli effetti sul gettito del maggior ricorso alla cassa integrazione, e di quelle sui redditi dei lavoratori autonomi (-599 milioni di euro, -5,3%). Le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico, invece, hanno mostrano un incremento di 3.109 milioni di euro (+4,1%) ma va segnalato che confluiscono su questo capitolo di bilancio anche le ritenute sulla cassa integrazione corrisposta ai dipendenti privati.

I versamenti IRPEF da autoliquidazione hanno segnato una diminuzione di 2.282 milioni di euro (-10,9%).

L’IRES, che risente dell’andamento negativo dell’acconto (-2,8%), si è ridotta di 170 milioni di euro (-0,5%). I versamenti a saldo hanno segnato un incremento dell’8,3%.

Tra le altre imposte dirette vanno segnalati gli incrementi delle entrate dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.615 milioni di euro), che riflette le performance positive dei mercati nel corso del 2019 e di quelle relativa all’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+1.129 milioni di euro) sostenute dagli andamenti positivi dei rendimenti medi nel 2019 delle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari. Infine, il gettito dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale ha evidenziato un calo limitato a 40 milioni di euro (-0,5%).

Veniamo alle note dolenti: le imposte indirette ammontano a 194.224, con una diminuzione tendenziale di 25.206 milioni di euro (pari al -11,5%). Alla dinamica negativa ha contribuito la riduzione dell’IVA (-13.227 milioni di euro, -9,7%), e, in particolare, della componente di prelievo sugli scambi interni (-9.377 milioni di euro, –7,6%) e di quella sulle importazioni (-3.850 milioni di euro, -27,7%).

Tra le altre imposte indirette, le entrate dell’imposta sulle assicurazioni hanno registrato una diminuzione di gettito di 483 milioni di euro (-11,2%). Negativi risultano anche gli andamenti delle entrate derivanti da imposte sulle transazioni (tasse e imposte ipotecarie: -159 milioni di euro, pari a -10%, imposta di registro: -865 milioni di euro (-18,1%) e diritti catastali e di scritturato: -38 milioni di euro pari a -6,2%). In aumento il gettito dell’imposta di bollo +158 milioni di euro (+2,4%).

Le entrate dell’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi hanno registrato una riduzione di 4.184 milioni di euro (-16,4%). Analogamente hanno mostrato una diminuzione le entrate relative all’accisa sul gas naturale per combustione (-527 milioni di euro, -14,7%), l’accisa e imposta erariale sui gas incondensabili (-109 milioni di euro, -17,2%) e l’accisa sull’energia elettrica e addizionali (-51 milioni di euro, -1,9%). Cadono anche le entrate dai giochi che ammontano, nel 2020, a 10.510 milioni di euro (-5.095 milioni di euro, -32,6%).

Grazie al “cura-Italia” le entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo si sono attestate a 8.854 milioni (-4.462 milioni di euro, pari a -33,5%) di cui 3.977 milioni di euro (-2.940 milioni di euro, -42,5%) affluiti dalle imposte dirette e 4.877 milioni di euro (-1.522 milioni di euro, -23,8%) dalle imposte indirette.

Il trend “riflessivo” è proseguito anche a gennaio 2021 quando le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 36.508 milioni di euro, segnando una diminuzione di 1.179 milioni di euro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-3,1%). Le imposte dirette segnano una lieve variazione in aumento dello 0,3%, mentre le imposte indirette registrano un calo del 10,9%.