Fa sempre un certo effetto trovarsi di fronte due pezzi di storia del Chievo come Mimmo di Carlo nella veste di allenatore del Vicenza Luca Rigoni. Se poi la sconfitta arriva ad opera degli ex è ancora peggio. Ma tant’è. Questo è il calcio. E quando si scende in campo bisogna mettere da parte tutto il resto. Aglietti schiera il Chievo col solito 4-4-2, con al centro dell’attacco la coppia De Luca-Margiotta e con Ciciretti e Garritano esterni di centrocampo.
L’ inizio del Chievo è pessimo.
Dopo pochi minuti Margiotta manca il gol per una gran parata del portiere biancorosso, ma è il Vicenza che subito dopo segna con un tiro di testa di Lanzafame lasciato libero da una dormita dei difensori (Rigione). Dopo dieci minuti il centravanti vicentino sfiora il secondo gol, negato da una gran parata di Semper.
Il Chievo è in barca. Non riesce a tenere palla, continua a sbagliare e subisce il gioco del Vicenza che continua a creare occasioni per il raddoppio, che arriva alla mezz’ora con Rigoni: il gol dell’ex, scaturito da un retropassaggio sbagliato di Ciciretti. E’ un disastro. Nel secondo tempo Ciciretti è sostituito da Canotto, De Luca da Djordjevic e Margiotta da Di Gaudio. Il Chievo attacca, ma sempre prevedibile e impreciso. Al 66’ altra dormita della difesa (Renzetti) che lascia libero un attaccante biancorosso che sbaglia il terzo gol. In extremis Aglietti manda in campo Giaccherini. Non si capisce perché sempre quando è troppo tardi. Escono Obj e Mogos. Entra Bertagnoli. All’87’ Di Gaudio viene atterrato in area: rigore. Giaccherini trasforma. E’ 1-2. Ma ormai è tardi. Giocare solo l’ultimo quarto d’ora non basta.