L’Istat ha presentato il rapporto Bes sulla salute degli italiani. Il Covid ha fatto scendere la speranza di vita in Italia da 83,2 a 82,3 anni. Al Nord più che al centro e al sud per la maggior devastazione della pandemia: da 83,6 a 82,2. E sempre al Nord peggiora la salute mentale specie dai 75 anni in su, ma anche nella fascia farmi 55 e i 64. Si riduce la mortalità per tumori maligni. Il cancro ai polmoni è quello che fa più morti: 16 mila. Segue l’infarto con 11 mila morti e il cancro del colon con 7 mila.
Aumenta quella per le demenze senili a causa dell’alto numero di persone anziane, specie nel Nord. Aumenta anche l’obesità. I fumatori restano il 18,9% della popolazione over 14. Il consumo di alcol a rischio è stabile e interessa il 16,8%.
Fra il 2010 e il 2018 c’è stata una riduzione dei posti letto nei reparti a elevata intensità assistenziale (da 3,51/10 mila abitanti a 3,04). Aumenta la mobilità sanitaria dal Sud e dal Centro verso il Nord, segno che in quelle regioni la sanità non funziona come dovrebbe. I medici sono sempre più vecchi e vanno in pensione. Ce ne sono 4 ogni 1000 abitanti. Mancano gli infermieri ( 6 ogni 1000 abitanti ma ce ne vorrebbero molti di più). In Europa siamo gli ultimi.
Un terzo dei medici di famiglia ha più di 1.500 assistiti, doppio rispetto al 2005. Segno che sono diminuiti di numero. Il 10% degli italiani ha dovuto rinunciare alle cure per difficoltà di accesso, pur avendone avuto bisogno.