Giornata no per i vaccini anti-Covid: mentre anche l’Italia sospende la somministrazione di un lotto di Astra Zeneca nell’attesa dei risultati dell’inchiesta sulla morte di un vaccinato siciliano, da Bruxelles la Lega spara a zero sui clamorosi ritardi dell’Unione europea: «La strategia vaccinale di Bruxelles è stata finora fallimentare: mentre sono attesi 4 milioni di vaccini Pfizer nelle prossime due settimane, l’Unione europea si è lasciata scappare 34 milioni di dosi a Paesi terzi». Così afferma l’eurodeputato della Lega, Paolo Borchia, membro del gruppo di contatto dei vaccini tra il Parlamento europeo e la Commissione. «Non c’è proporzione tra produzione interna ed esportazioni, visto che l’export dei vaccini è stato indirizzato in 31 paesi – spiega Borchia – tra cui il Regno Unito che ha ricevuto dall’Europa 9,1 milioni di dosi». Contro le 249 richieste di export approvate da Bruxelles, «l’Italia è stata l’unica ad aver bloccato un’esportazione indirizzata all’Australia, Paese in questo momento decisamente meno vulnerabile del nostro. La produzione di un vaccino implica procedure complesse e alcuni suoi componenti richiedono l’approvvigionamento in Paesi extra Ue; tuttavia, i ritardi e l’export di così tante dosi sono ingiustificati: Bruxelles dovrà risolvere un paradosso che ci sta costando caro».
Nel frattempo, viene reso noto che il Veneto ha già eseguito il blocco, in relazione alla decisione dell’Aifa di vietare l’utilizzo sul territorio nazionale delle dosi del lotto ABV2856, del vaccino AstraZeneca. La Direzione Prevenzione della Regione del Veneto precisa che anche la Regione Veneto ha ricevuto un quantitativo di dosi del lotto segnalato; che la Regione del Veneto ha già provveduto a bloccare l’utilizzo del lotto come da indicazione precauzionale di AIFA; che è opportuno precisare che è attivo un monitoraggio costante delle reazioni avverse che, finora, non ha fatto registrare episodi di rilievo, ma solo eventi lievi che si possono comunemente verificare dopo l’erogazione di un vaccino. Infine, che sono in corso da parte delle strutture tecniche regionali preposte tutte le verifiche farmacologiche del caso, i cui esiti è stato chiesto siano disponibili al più presto possibile. Ad ogni buon conto, il comunicato di Aifa precisa che: “non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e gli eventi segnalati”.
La sorveglianza ed il ritiro precauzionale sono da interpretare come una procedura a garanzia della sorveglianza e della sicurezza per le persone a cui il vaccino viene proposto.