Non è propriamente una novità: chiunque abbia volato un po’ in Europa sa che le ferrovie entrano direttamente negli aeroporti. I passeggeri arrivano comodamente e gli scali incrementano il traffico. Adesso la nuova, nuovissima, Alitalia low-cost (almeno, speriamo per i conti pubblici) sta pensando di lavorare con Ferrovie dello Stato per sviluppare un’offerta abbinata integrando le due reti. E non c’è soltanto l’hub internazionale di Roma: in tutta Italia sono almeno 17 scali che, a questo punto, diventano prioritari. Dei 17, nove sono già collegati (Trieste, Roma Fiumicino, Cagliari Elmas, Palermo Punta Raisi, Ancona Falconara, Catania Fontanarossa, Bari Palese, Milano Malpensa e Bologna: questi tre non Fs ma, rispettivamente, Ferrotramviaria NordBarese, Ferrovie Nord Milano, Marconi Express monorotaia).  

Ministero delle infrastrutture delle Infrastrutture e Ferrovie stanno chiudendo gli accordi per potenziare o avviare ulteriori collegamenti fra i quali, guarda caso, l’amata Venezia si è ritagliata una bella fetta di investimenti: ben 425 milioni di euro con i quali sarà possibile realizzare un’interconnessione di circa 8 chilometri lungo la linea Venezia Mestre-Trieste. Il nuovo tracciato a doppio binario affiancherà in superficie la bretella autostradale per l’Aeroporto Marco Polo per poi proseguire in galleria con un solo binario fino alla stazione interrata del terminal aeroportuale.  La Save investirà direttamente altri 50 milioni€, mentre a Treviso sarà un people-mover finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti a collegare il centro città col Canova.

Sapete quanti investimenti sono invece destinati al Catullo? Al momento, zero. L’idea di un collegamento ferroviario Lago-Verona-Catullo in realtà c’è, ma dobbiamo trovare i soldi noi, utilizzando il Recovery fund, una coperta che sta diventando sempre più corta. La Regione sta cercando di inserirla nel programma per le Olimpiadi 2026 assieme al potenziamento delle linee ferroviarie dell’arco alpino del Bellunese. E mentre noi cerchiamo, Orio al Serio (altro competitor temibile del Catullo) s’è fatta pagare il collegamento col centro città mettendolo sempre sul “conto Olimpiadi”.

E Verona? Ci sarebbe un progetto fatto ancora nel 2000 commissionato da Provincia e RFI alla società «RPA engineering consulting»:  il preliminare del collegamento ferroviario Verona-Aeroporto Valerio Catullo-Villafranca di Verona lungo la linea storica Verona-Mantova. Ricorda Vincenzo D’Arienzo, senatore Dem: «Quel progetto preliminare venne approvato con prescrizioni dal Consiglio Superiore dei LL.PP. e fu inserito nella legge obiettivo (n. 443 del 2001). Inoltre, con la delibera CIPE del 21 dicembre 2001, n. 121, venne anche approvato il primo programma delle opere strategiche. Il progetto preliminare del 2003 ebbe un esito positivo in VIA e ottenne tutti i pareri favorevoli previsti per legge. Purtroppo non fu trasmesso al CIPE perché la progettazione definitiva non era finanziata. Nel 2011, nella ricognizione dello stato di attuazione della legge obiettivo, l’opera ferroviaria venne riportata nell’elenco opere inserite nel programma delle infrastrutture strategiche per un costo totale di circa 90 milioni di euro. A dicembre 2015, in fase di discussione della Legge di Stabilità 2016, il Governo Renzi approvò il mio Ordine del Giorno impegnandosi a riprendere il contesto al fine di riavviare le previste procedure per attualizzare la progettazione e i possibili finanziamenti. Ancora più recentemente, nel 2019, venne  inserito nell’aggiornamento del Contratto di Programma RFI 2018/2019, la necessità di accelerare le procedure di progettazione».

La Regione, a parole, vorrebbe collegare il Catullo a Peschiera per servire le destinazioni turistiche del lago di Garda. «Ma – aggiunge D’Arienzo – il Comune di Verona spende 188.059,05 euro per una gara per la redazione dello studio di fattibilità per la realizzazione di un collegamento in sede riservata per l’aeroporto Catullo, la stazione ferroviaria di Porta Nuova e l’area della fiera.  Ma con un progetto preliminare già fatto, già pagato, già valutato, che rientra nella legge obiettivo e nelle delibere CIPE e che è stato aggiornato nel 2011 e ripreso nel 2019, perché spendere soldi inutili per chiedere idee sul collegamento Aeroporto-Stazione Porta Nuova? Non bastava perorare la causa presso le Ferrovie anziché buttare via i soldi per un progetto che seppellirà anni e anni di impegni per averlo?».

Quindi, ricapitolando: Venezia avrà un super-collegamento, Treviso e Bergamo le metropolitane dirette, e Verona resterà al palo divisa fra un’opera Verona-Catullo e un’altra Verona-Catullo-Peschiera. Alle Olimpiadi mancano mille700 giorni. Ora,  quando ci riempiamo la bocca del rilancio del Catullo, esattamente di cosa stiamo parlando?