(di Diego Marchiori) La sobrietà ritrovata degli annunci da parte del governo Draghi non è accompagnata dal potere salvifico con cui il medesimo governo è stato salutato fin dalle prime ore. Il DL Sostegni – come già denunciato dalla presidente Meloni – non segna una reale ed auspicata discontinuità con il governo Conte. A mio avviso sono tre gli indizi che tradiscono quanto il paternalismo statalista sia il sottofondo ideologico anche di questo esecutivo. 1. Imprese; 2. Scuole paritarie; 3. Famiglie.

  1. Non c’è un vero sostegno al tessuto delle imprese. Si insiste nella via di ristori che non fanno contenti nessuno. Serve un urgente dialogo con le imprese in fatto di protocolli di sicurezza che garantiscano il pieno rispetto del D.Lgs 81/2008 e dello Statuto dei Lavoratori in materia di salute, e garantire piena operatività di esercizio.

Il blocco dei licenziamenti e il blocco di interi settori sono il mix letale che si spaccia per “tutela sociale”, ma sta uccidendo interi settori come ristorazione, turismo, hotellerie, e tutte le attività indotte come – ad esempio – i servizi di trasporto privato.

  • Le misure anti-covid hanno escluso le scuole paritarie dai 300milioni previsti. Ma le paritarie non svolgono una funzione pubblica al pari delle statali? Sulla base di quale criterio si persiste nel discriminare la parte fondamentale del pluralismo educativo? La piena applicazione della L.62/2000 resta – ancora una volta – una grande incompiuta.
  • Non si comprende ancora che chiudere imprese e scuole, significa condannare milioni di famiglie. Inoltre, i nuovi criteri di assegnazione dei ristori, sebbene vengano tolti i codici Ateco, non tengono in alcuna considerazione i carichi familiari delle migliaia di imprese italiane in larga parte piccole e micro, e spesso a conduzione familiare. Ci sono imprenditori che mi segnalano difficoltà che ormai travasano sul familiare. Alcuni non parlano più di come pagare l’affitto del capannone, ma come riuscire ad acquistare generi alimentari per mangiare!

Il forum delle Associazioni familiari aveva chiesto di tenere conto anche della composizione del nucleo familiare per garantire ristori alle imprese tarati che siano davvero equi. Oltretutto, pensiamo davvero che rifinanziare il fallimentare reddito di cittadinanza, e l’inutile figura del navigator sia un sostegno sussidiario anziché assistenzialista? Se è vero che il DL non è blindato, e quindi ci sarà un lavoro migliorativo con gli emendamenti, è altrettanto vero che il Governo Draghi parte male. Non si capisce di quale lotta alla povertà, sostegno al lavoro e alle imprese si riferisca il Presidente del Consiglio. Al fondo della questione persiste un concetto di Stato, cittadino, comunità ridotto a mance, ristori, debito pubblico. In gioco c’è la libertà, che se è sospesa nella parte dei movimenti delle persone, rischia di venire definitivamente compromessa dallo statalismo centralista marchiato PD e Cinque Stelle. Libertà chiama sempre responsabilità. Quella che hanno sempre dimostrato i cittadini italiani, le imprese e le famiglie in questo anno disastroso per il nostro Paese.

È urgente smetterla di considerare gli Italiani come degli idioti irresponsabili. Bisogna ridare subito libertà a chi fa grande l’Italia (e le casse dello Stato grasse), subito!