(di Gaetano Morgante) Quattro elettori su cinque del PD sono lavoratori dipendenti e in gran parte dipendenti pubblici.  Questa categoria di persone, abituata allo stipendio a fine mese con ritenuta d’acconto, contributi versati dal datore di lavoro così come tredicesima quattordicesima e TFR, vivono in un mondo a sé e fanno fatica a capire le totali differenze che li contraddistingue da un lavoratore con partita IVA cui nessuno versa contributi, tredicesima quattordicesima ferie pagate TFR e altre amenità. Non parliamo poi delle perdite potenziali di chi impegna quello che ha per aprire una attività. 

Stiamo parlando di realtà completamente differenti sotto ogni punto di vista che hanno però un trattamento fiscale che non tiene conto di queste differenze. Il risultato è che la pressione fiscale-contributiva sulle partite Iva è insostenibile: alla lunga diventano insolventi nei confronti dell’Erario creando il mare di cartelle esattoriali in cui sta affogando il fisco. Vi è un limite alla pressione fiscale oltre cui aumentare le imposte non provoca alcun vantaggio per lo Stato perché i cittadini smettono di pagare le imposte. E quando decine di milioni di cittadini non pagano più cosa fai? Lo Stato si ferma ed esigere il pagamento diventa impossibile. 

Il giustizialismo fiscale della sinistra si basa sul peccato originale del comunismo ovvero sull’invidia di classe, l’intolleranza verso chi ha di più di te, a prescindere dai motivi e dai meriti. Un dogma, ovviamente smentito alla prima opportunità di arricchimento, come dimostrano tutti i ricconi nati all’ombra della sinistra. Ecco quindi nascere l’ostilità alla cancellazione delle cartelle esattoriali, perché i debitori sono gli odiati imprenditori, le partite Iva, i capitalisti sfruttatori e in ultima gli odiati “evasori”. Per loro gli evasori non versano le imposte perché vogliono arricchirsi ulteriormente non perché non hanno i soldi per pagarle. Con la sinistra non si può ragionare in termini di economia e benessere, è come convincere un astemio a bere un litro di grappa.