Cresce il tasso di contagio nel Veneto del weekend: oggi si attesta al 6% quando il 19 marzo si era fermato al 4,33%. Il numero dei positivi cala come sempre in termini assoluto nel weekend: 981 positivi contro i quasi 2mila di venerdì, a fronte di 16.281 tamponi effettuati; da inizio pandemia sono stati raggiunti gli 8 milioni di test effettuati nella nostra regione. Il totale dei positivi da inizio pandemia sale a 367.536 unità di cui 39.174 attualmente in terapia e in isolamento. In ospedale i pazienti ricoverati sono oggi 1.958 (più 49 sull’ultima rilevazione) di cui 1.714 (più 43) in area non critica e 244 (più 6) in terapia intensiva. «Questa fase di pace apparente ci porta ai livelli del marzo 2020 quando abbiamo raggiunto il picco dei ricoveri: allora erano stati, al 31 marzo il giorno peggiore, 2.068. Quindi siamo a quei livelli lì – sottolinea Luca Zaia – . Consideriamo che in terapia intensiva siamo vicini al massimo di un anno fa, allora erano 356. A differenza di allora, però, abbiamo la disponibilità di posti letto: un anno fa ne avevamo 464 in terapia intensiva, oggi più di mille. Considerate infine che ci sono in terapia intensiva anche altri 282 pazienti non covid, quindi ci sono occupati 526 posti sui mille disponibili».
Le vittime salgono a 10.362 (più 14 nelle ultime 24 ore) e 17.256 sono i dimessi dagli ospedali.
Per Luca Zaia sta crescendo la disponibilità dei medicinali monoclonali che hanno grandi risultati nelle prime fasi dell’infezione; quanto alla situazione vaccinale: al momento nel Veneto ci sono 90mila dosi di Astra Zeneca (di cui 23mila tuttora bloccate perchè dei due lotti sotto indagine), 12mila di Moderna e sono attese 131mila dosi di Pfizer. Si continuerà a vaccinare in primis gli over-80 (151mila già vaccinati, il 37% del target, e 255mila ancora da vaccinare). Entro aprile si vuole vaccinare la totalità di questa popolazione.