Sul momento drammatico delle famiglie veronesi intervengono il leader di Prima Verona ed ex presidente di Agsm Michele Croce insieme al responsabile economia del movimento, Claudio Rubagotti.

Michele Croce«Parole, parole, parole… condividere con un bel post le proteste di genitori e alunni contro la DAD, passare una mezzora domenica in piazza Brà, mandare una lettera al premier sono cose molto facili da fare, non costano nulla e garantiscono una presenza a favore del mondo dei social, delle telecamere e della stampa. Ma sono soltanto parole. Diverso sarebbe affrontare concretamente il problema del sostegno alle realtà in crisi a Verona e cercare delle soluzioni come già tanti Comuni stanno facendo. Invece Federico Sboarina su questo, impegni non ne prende».
 
Per Claudio Rubagotti«Le famiglie hanno sempre più difficoltà a conciliare lavoro dei genitori e didattica a distanza dei figli? Tanti Comuni hanno stanziato dei bonus per sostenere, ad esempio, le spese per baby-sitter.  Già lo fanno realtà come Bologna, Ravenna, Faenza, Mondovì, Verbania… (come riporta oggi Il Sole24Ore) realtà che si sono aggiunte alla lunga lista di amministrazioni locali che hanno messo mano al portafoglio e sono scese concretamente in campo per aiutare economicamente le proprie comunità. Comuni a noi molto vicini: Padova, Vicenza, diverse città della nostra provincia. Anche piccole comunità che però hanno saputo trovare il modo di stare dalla parte delle famiglie e delle imprese in difficoltà. A Verona – invece – questo è impossibile,  nonostante un bilancio comunale che registra un avanzo di gestione e l’importante fondo di solidarietà arrivato dal governo centrale. Nessun aiuto concreto alle famiglie, alle partite Iva, al sistema dell’economia locale».
 «È più facile – conclude Croce – regalare parole, fingere un sostegno che nei fatti non esiste. Anche se questo sta gettando diverse famiglie veronesi nella disperazione”.