(di Michele Bertucco) I cittadini tirano la cinghia, ma pagano tasse e bollette fino all’ultimo centesimo, è dunque scandaloso e inaccettabile che società professionistiche che pagano ingaggi milionari a dei giocatori di calcio si permettano di accumulare debiti milionari verso il Comune di Verona per l’utilizzo delle strutture pubbliche. E’ il caso dell’Hellas Verona e del Chievo Verona che, stando ai dati forniti in commissione consiliare, devono al Comune di Verona la bellezza di quasi 6 milioni di euro di canoni arretrati per l’uso dello stadio comunale.
Per una delle due società, il Chievo, è già scattata l’ingiunzione di pagamento e il giudice ha acconsentito al pignoramento di beni per un valore di 3 milioni di euro circa. L’Hellas deve altri 2,7 milioni.
Eppure, secondo i dirigenti comunali l’amministrazione starebbe cercando di andare incontro alla società per arrivare ad un non meglio definito “accordo”. Provate voi a non pagare multe, Tasi, Tari e Imu per anni a anni e poi andare Dall’assessore a chiedere “un accordo”. Sì, perché sono anni, almeno a partire dall’amministrazione Tosi, che le due società sportive non pagano l’affitto. Al solito due pesi e due misure: ci sono cittadini più uguali di altri.
Le somme non pagate gridano vendetta in un periodo in cui tutti i cittadini sono chiamati a fare dei sacrifici per portare fuori il Paese dalla crisi che ad un tempo è sanitaria ed economica. Sicuramente ci sono cittadini e categorie che potrebbero beneficiare di queste somme se soltanto fossero pagate e se il comune fosse in grado di redistribuirle.
Parliamo delle società che, almeno per quanto riguarda l’Hellas, sono chiamate o perfino promotrici della realizzazione del faraonico nuovo stadio. Se queste sono le premesse del loro “impegno finanziario”, c’è davvero da stare freschi! Si consideri poi che alla data del 23 marzo nemmeno i promotori hanno rispettato gli accordi assunti con il Comune. Avrebbero dovuto effettuare un aumento di capitale alla società promotorice del nuovo stadio ma gli uffici confermano che dall’ultima mia richiesta agli atti risalente al febbraio scorso non è intervenuta nessuna novità. Quindi siamo al punto del dicembre 2019, con una società da 10 mila euro di capitale società che vorrebbe realizzare un’opera che costa 100 milioni di euro. Una follia…