(di Stefano Dindo) I molti fronti del dibattito culturale e politico su Verona e sul suo futuro – dai progetti per la ricostruzione post pandemica a quelli incentrati sul centro storico, dal ruolo potenziale di capitale della cultura alle istanze mirate ai futuri assetti amministrativi – sembrano dimenticare un tema certo non nuovo, ma che rimane vitale e strategico: l’ampliamento del Museo di Castelvecchio nell’area di circa 2.000 mq. coperti, oltre spazi esterni, che attualmente ospita il “Circolo Unificato dell’Esercito”, per dare vita al progetto del “Grande Castelvecchio”. Attuando così finalmente quanto già previsto nel decreto dell’Intendenza di Finanza di Verona del 23 febbraio 1928 che cedeva in uso pubblico al Comune di Verona l’intero castello, per farvi un museo, con la precisazione che l’occupazione dei locali del circolo doveva cessare “non appena il Comune di Verona metterà a disposizione dell’Amministrazione Militare altri locali adatti allo stesso scopo”.

Da allora sono passati novant’anni e ancora si parla ciclicamente di dare esecuzione al trasferimento.  Fino ad ora è prevalsa la resistenza di chi ritiene che tutto debba rimanere com’è, avvalendosi anche di una sorta di rassegnazione di una società civile assuefatta allo status quo: “Castelvecchio? È così da sempre. I militari, comunque, non sono disponibili a lasciare il loro circolo”.  Si è tutti concordi, però, sul fatto che la nostra città abbia assoluto bisogno di una visione strategica, come analizzato e documentato anche nel recente rapporto del CRESME, commissionato da Confindustria e ANCE, se non si vuole che la città rimanga ferma, ma divenga anzi un polo di attrazione attraverso un miglioramento della qualità della vita per i suoi cittadini e per chi, per lavoro o turismo, prenda in considerazione un trasferimento o una visita a Verona.

 La Civica Alleanza per un Grande Castelvecchio – istituita nel 2019 che riunisce associazioni, enti, ordini professionali, singoli cittadini – è convinta che, nell’ambito culturale, uno dei progetti principali su cui lavorare, anzi il 3 principale, sia proprio quello di una crescita organica del Civico Museo di Arte Antica che coinvolga l’intero Castelvecchio.

 La Civica Alleanza è convinta, in particolare, che tale progetto non possa essere procrastinato per le ragioni fondamentali che si riassumono di seguito:

1. Il ruolo delle strutture museali si è notevolmente evoluto in questi ultimi 60 anni ed è divenuto sempre più rilevante, sia nei confronti dei cittadini residenti (ove dotato di idonee strutture), sia nei confronti dei visitatori. Tanto che il Museo può divenire, in quanto tale, polo primario di attrazione, mentre la mancanza di una struttura museale adeguata è segno palese di impoverimento di una comunità, con i relativi riflessi negativi sulla qualità della vita cittadina e sull’indotto economico.

2. Il Museo di Castelvecchio è un gioiello, ma dopo 60 anni dal suo ultimo restauro non è più adeguato agli standard dei musei contemporanei. La prospettiva, se si sta fermi, è quella di un suo deterioramento, posto che la mancanza di strutture e servizi, ora ritenuti essenziali, peserà sempre di più. Castelvecchio è addirittura inidoneo ad accogliere le persone diversamente abili e non ha strutture che ne consentano la fruizione da parte dei cittadini oltre alla semplice visita.

3. Non è possibile trasferire il Museo in altra sede e l’unico modo per ampliarlo è di dotarlo di quei servizi oggi indispensabili che ora non può offrire. Pertanto l’unica possibilità è rappresentata dall’utilizzo degli spazi occupati dal Circolo Unificato dell’Esercito, per una superficie di quasi 2000 metri quadrati coperti, oltre altrettanti scoperti.

verona ospedale militare 1916

4. Le superfici occupate dal Circolo sono sproporzionate rispetto alle sue esigenze, tenuto conto della drastica riduzione della presenza militare nella nostra città. Inoltre è già pronto un progetto dettagliato, offerto dagli Amici dei Civici Musei di Verona su precise indicazioni dell’autorità militare, che prevede la realizzazione della nuova sede del Circolo, dotato anche di foresteria, all’interno della nuova cittadella militare da realizzare nell’area dell’ex ospedale militare. E precisamente dove si trova l’antico e pregevole ex convento di San Giacomo di Galizia.

5. Le risorse economiche necessarie si possono reperire se vi è unità di intenti e una progettualità chiara rispetto agli obiettivi da perseguire. Così insegna la recente esperienza che ha riguardato il finanziamento di 1.400.000 euro per il restauro della Torre del Mastio di Castelvecchio, ottenuto dal Comune di Verona proprio perché era disponibile al momento giusto il relativo progetto donato alla città dagli Amici dei Civici Musei di Verona.

La Civica Alleanza è convinta che l’attuazione del progetto per un Grande Castelvecchio rappresenta quel colpo d’ala che può contribuire in modo importante a rendere più attrattiva la nostra città. Lasciare tutto così com’è oggi non è un fatto neutro, perché ha l’effetto di impoverire anche quanto oggi esistente. Pertanto non occuparsi di questo tema, o addirittura contrastarlo, si pone come una scelta dannosa per la città di Verona e totalmente contraria all’interesse dei veronesi. La Civica Alleanza auspica, quindi, che su questi argomenti, si apra un dibattito cittadino e che chi intende parteciparvi prenda posizione esprimendosi con chiarezza sul progetto di un Grande Castelvecchio, avvalendosi, se lo riterrà, del contributo che questa lettera aperta si propone di offrire.