Il titolo Banco BPM si avvia ad una chiusura in negativo – di oltre due punti percentuali come evidenzia il grafico – sull’onda dei rumors in negativo del risiko bancario: BPER Banca, con cui doveva finalizzare una fusione entro l’anno, ha cambiato il suo amministratore delegato richiamando in servizio una vecchia conoscenza della Popolare scaligera – Piero Montani, arrivato in piazza Nogara come dote della Popolare di Novara – che da fine aprile guiderà la banca emiliana su designazione dell’azionista di riferimento Unipol. E se, fino ad oggi, si dava per molto probabile una chiusura del dossier sull’asse Modena-Milano, adesso BPER sta trovando più interessanti altri due scartafacci: Banca Carige (dove Montani ha pure lavorato) e la Popolare di Sondrio, solida realtà lombarda. Montani ha fama di negoziatore duro, specializzato nel M&A.

BPER deve assorbire gli sportelli appena rilevati da UBI e aggiungere anche il Banco BPM potrebbe risultare indigesto. Ci vorrà un annetto per digerire quanto fatto sinora dalla brillante banca modenese, un lasso di tempo che non piace al Banco tanto che il suo deus-ex machina, Giuseppe Castagna, non ha esitato a dire che la banca è pronta a qualsiasi soluzione. Non suona proprio bene, anche perchè vorrebbe dire rischiare di finire nel calderone della maxioperazione Unicredit-MontePaschi di Siena. Nella realtà, pochi immaginavano un cambio di scenario di questa portata per BPER Banca che a fine aprile rinnoverà completamente il suo gruppo dirigente chiudendo una vera era.

Certo, il risiko vedrà moltissime nuove puntate, ma nel feuilletton la parte destinata al Banco al momento non è da primadonna, ma più da comprimaria. Ma, appunto, aspettiamo le prossime puntate. Nel frattempo il titolo dall’inizio dell’anno ha guadagnato il 34% in Borsa. Può aiutare a consolarsi.