Lo sviluppo della Marangona procede spedito e si arricchisce di elementi che vanno incontro anche alle richieste dei cittadini coinvolti dalla cessione dei loro terreni. Nonostante infatti le diverse destinazioni dei cinque ambiti in cui è suddiviso il grande comparto, per le quali ci saranno aree più edificate rispetto ad altre, si è deciso di equilibrare il valore delle acquisizioni con specifiche perizie in modo da uniformare la rendita ai privati. Questa è solo una delle novità che riguardano l’Accordo di programma per lo sviluppo urbanistico della Marangona a cui partecipano Comune, Consorzio Zai e Regione Veneto e che in questi giorni ha fatto altri passi in avanti.
La giunta ha infatti esaminato le osservazioni presentate all’Accordo di programma dopo l’adozione dello scorso autunno, che vanno ad integrare e modificare in meglio quanto già pianificato per la trasformazione edificatoria della Marangona, dagli ambiti di intervento alla viabilità, dal verde alle piste ciclabili. Avanti anche sulla parte relativa agli accordi, stabilendo con precisione le singole competenze e i tempi di realizzazione dell’opera.
Vista la vastità e la complessità del comparto, la giunta ha stabilito in 10 anni il tempo congruo a vedere completati i lavori, termine prorogabile di altri 5 anni come previsto dalle normative regionali. Dei cinque ambiti, il primo è ad un passo dalla prima pietra. Si tratta appunto dell’ambito ‘Uno’, un’area di circa 170 mila metri quadrati di proprietà della VGP Italy, società europea di sviluppo di parchi industriali e logistici, in cui sorgerà un centro non solo dedicato allo smistamento delle merci e dell’e-commerce ma anche produttivo, che si caratterizzerà per innovazione, ricerca e sostenibilità. Lo sblocco, dopo decenni di attesa, dello sviluppo dell’area, ha destato l’interesse di numerosi investitori.
Sono infatti 21 le manifestazioni di interesse presentate al Consorzio Zai per gli altri quattro ambiti del comparto, ciascuna con proposte diverse che vanno dalla più tradizionale logistica ai servizi, dalla manifattura ai servizi ma anche idee nuove legate alla cultura e all’innovazione. Innovazione e logistica sono infatti le vocazioni storiche della Marangona. A tali destinazioni gli strumenti urbanistici regionali avevano a suo tempo destinato il comparto, in previsione di quell’espansione che il Consorzio Zai ha conosciuto grazie anche alla sua posizione strategica, potendo essere immediatamente collegato con la stazione ferroviaria, il sistema autostradale ed altre aree, quali l’Interporto Quadrante Europa, l’aeroporto e la Fiera.
L’area della Marangona, va ricordato, era in attesa di sviluppo da più di 40 anni. Si tratta di un’area di proprietà in gran parte del Consorzio Zai, un triangolo di circa 1 milione 500 metri quadrati a sud est del Comune e compreso tra l’autostrada Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la ferrovia Verona-Mantova.
Le novità sono state illustrate oggi dall’assessore alla Pianificazione urbanistica, Ilaria Segala, insieme al presidente del Consorzio Zai, Matteo Gasparato.
«Prende sempre più forma il progetto per la trasformazione urbanistica della Marangona – spiega l’assessore -. Uno sviluppo atteso da quarant’anni e che ora vede veramente la luce. Stiamo accelerando sui tempi, con gli uffici abbiamo esaminato le osservazioni arrivate dopo l’adozione dell’accordo di programma, quelle accolte vanno ad integrare il progetto e a dare maggiori garanzie ai proprietari delle aree, proprio come da loro richiesto. Particolare importanza riveste la superficie da destinare a città, a verde e a servizi, è prevista una fascia di rispetto autostradale molto ampia. In quanto ai tempi -ha aggiunto l’assessore -, direi che dieci anni sono davvero il minimo ipotizzabile. Bene le numerose proposte per gli altri ambiti, non fanno che confermare quanto il nostro territorio sia attrattivo per gli investitori».
«Siamo davanti ad un passaggio davvero importante, soprattutto in questo momento storico – commenta Gasparato -. Ancora 40 anni fa la Regione aveva individuato questa vasta area come espansione del Quadrante Europa, oggi per Verona diventa indispensabile attuarne lo sviluppo per diventare ancora più forte e concorrenziale. L’obiettivo è arrivare entro l’anno a vedere i cantieri sull’area dell’ambito ‘Uno’, in parallelo va avanti il confronto con gli operatori e investitori che hanno manifestato l’interesse ad investire negli altri comparti. Mi piacerebbe che la destinazione a logistica non fosse l’unica a prevalere, al momento infatti sono ben 21 gli investitori interessati con proposte di vario genere».