Posti a sedere numerati per 6 mila spettatori, praticamente il doppio dell’anno scorso, ben 16 arcovoli destinati agli ingressi scaglionati del pubblico, mascherine di tipo Ffp2 per tutti, distanziamento per artisti e orchestrali e tempi ridotti al massimo nel backstage. Il tutto sorvegliato e controllato da personale dedicato ad ogni fase pre e post spettacolo. L’Arena è pronta a riaprire i cancelli e diventare il modello italiano per la ripresa degli eventi dal vivo, grazie ad un protocollo pilota con nuove capienze e regole.
Il tutto studiato nei minimi dettagli, dal montaggio del palcoscenico, alle prove, fino al deflusso del pubblico e alle pulizie. Un documento di oltre 50 pagine che il Comune, insieme a Fondazione Arena e Arena di Verona srl, ha già predisposto in accordo con il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. Il protocollo è adesso alla firma del presidente della Regione, che già nella passata edizione era stato fondamentale per l’ampliamento della capienza da 1.000 a 3.000 spettatori. Nel 2020, infatti, Luca Zaia aveva firmato l’ordinanza con la deroga per l’aumento dei posti dell’anfiteatro, garantendo così i due obiettivi fondamentali: la stagione e la sicurezza. Adesso, l’impegno è identico e serve a garantire lo svolgimento degli spettacoli estivi, in primis il Festival Lirico, che a tutt’oggi sono sottoposti ai divieti dell’emergenza sanitaria.
E’ importante avere velocemente delle certezze ma anche dar vita a un modello che da Verona possa essere adattabile agli altri ‘contenitori’ culturali all’aperto d’Italia. La parola spetta ora al Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute, che dovrà approvare il protocollo. Un percorso avviato alcune settimane fa grazie ai contatti tra il sindaco Federico Sboarina e il sottosegretario Borgonzoni.
La capienza dell’Arena di Verona per gli spettacoli 2021 potrebbe essere quindi di 6000 spettatori, prevedendo esclusivamente posti a sedere singoli e distanziati così suddivisi: 1196 in platea, 1554 su gradinata bassa, 3250 su gradinata alta. Per agevolare gli ingressi del pubblico, garantire il distanziamento sociale tra le persone e evitare possibili assembramenti il protocollo prevede 16 punti di accesso presidiati da altrettanti addetti ai servizi di controllo, con misurazione temperatura e controllo mascherine del tipo Ffp2. Prevista anche una eventuale distribuzione in caso di mancanza o smarrimento dei presidi sanitari. I biglietti saranno acquistabili solamente in prevendita. Previsti rigidi protocolli per le pulizie ordinarie, la sanificazione, così come la gestione di un eventuale persona sintomatica.
Anche le prove avranno regole ferree. Gli ingressi in scena avverranno in momenti distinti tra artisti del coro, musicisti, che entreranno divisi per sezioni, così come solisti e direttore d’orchestra. Rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro e mezzo, anche durante l’accesso all’anfiteatro. Studiate anche le tempistiche per la permanenza dei lavoratori nelle aree comuni di backstage.
“L’Arena di Verona è un patrimonio di tutto il Paese e un faro per la ripartenza, per questo insieme abbiamo predisposto soluzioni per riaprire in tutta sicurezza – dichiara il sottosegretario Borgonzoni -. L’estate è ormai alle porte, impensabile farci trovare impreparati, così come mettere a rischio i nostri festival storici. Il settore della cultura, fortemente penalizzato dall’emergenza sanitaria, non si ferma. Questo protocollo pilota, che potrà essere adottato anche da altre realtà, consentirà di ripartire con gli spettacoli dal vivo e, allo stesso tempo, di riaprire i luoghi della cultura, gioielli che l’Italia vanta da nord a sud e che tutto il mondo ci invidia. Assieme al Comune di Verona e alla Regione abbiamo fatto tesoro dell’esperienza della scorsa estate e dell’ultimo anno per incrementare l’offerta e arricchire la proposta dell’estate 2021. Ora il protocollo sarà sottoposto al Comitato Scientifico, un passaggio fondamentale per avere tutti i pareri necessari a garantire la massima sicurezza del pubblico, degli artisti e dei lavoratori del comparto”.
“I riflettori sugli spettacoli dal vivo si devono riaccendere, ed è possibile farlo in tutta sicurezza. Verona e l’Arena possono essere un modello per il resto d’Italia – afferma il sindaco Sboarina -. L’abbiamo già dimostrato nel 2020, programmando un’edizione straordinaria che nonostante migliaia di spettatori non ha determinato nessun caso di contagio. E se l’anno scorso siamo stati i primi a realizzare un festival, quest’anno dobbiamo fare di più. Con i dovuti protocolli, si può garantire la sicurezza a un numero maggiore di pubblico per ogni serata, programmando tutto nei minimi dettagli. L’Arena, che è il più grande palcoscenico all’aperto del mondo, sarà il traino per la ripresa degli spettacoli dal vivo. La stagione nell’anfiteatro romano genera un indotto troppo importante per la città, sia a livello culturale che economico, per questo ringrazio il Sottosegretario Borgonzoni per la disponibilità dimostrata e il Governatore Zaia che ci ha sempre fatto sentire il suo sostegno. L’anno scorso è stato decisivo per sbloccare la capienza e anche quest’anno il suo intervento è fondamentale”.