Da domani, mercoledì 7 aprile, la sosta sugli stalli blu torna alla normalità, e cioè a pagamento sia in centro che nei quartieri. Visto il passaggio in ‘zona arancione’, la riapertura delle scuole, con la didattica in presenza, così come di negozi e altre attività commerciali, il parcheggio regolamentato dalle tariffe orarie tornerà alla normalità. Rientrano in funzione, quindi, anche le colonnine per il pagamento dei ‘ticket’. Vengono meno, infatti, le restrizioni delle settimane scorse, che hanno portato ad agevolare i veronesi e evitare che il parcheggio della macchina diventasse un problema.
L’ordinanza che ne prevedeva la gratuità era stata firmata dal sindaco Federico Sboarina lo scorso 15 marzo, quando per la prima volta era scattata la ‘zona rossa’, e poi prorogata fino ad oggi. Il provvedimento andava incontro alle esigenze di chi lavorava in smartworking o restava a casa con i bambini, evitando di dover continuamente spostare l’auto durante il giorno. La decisione non ha mancato di suscitare reazioni politiche: «”Treviso proroga fino a fine maggio gli stalli blu gratis in centro storico, il Comune di Verona invece ripristina i parcheggi a pagamento. L’ennesima decisione assurda di Sboarina, totalmente slegata dalla realtà. Con il ritorno in zona arancione e la riapertura dei negozi, infatti, l’accesso in centro storico andrebbe agevolato e non ostacolato, non a caso a Treviso il Sindaco Conte ha prorogato la gratuità dei parcheggi». A dirlo Flavio Tosi, con i Consiglieri di Lista Tosi Alberto Bozza e Daniela Drudi e di Fare Verona Patrizia Bisinella e Paolo Meloni. «Rimettere a pagamento i parcheggi è l’ennesimo sgarbo alle attività economiche cittadine compiuto da Sboarina. Mentre tanti altri Comuni in Italia, pensiamo a Torino, Genova, Bologna, Venezia, Treviso, Vicenza, Ravenna eccetera, hanno preso provvedimenti ad hoc per aiutare chi da un anno soffre le limitazioni imposte dalla pandemia, sia agendo sulla leva delle tasse comunali (in particolare la Tari), sia con contributi a fondo perduto, Sboarina a Verona non ha messo un euro e, anzi, ora firma un’ordinanza che certamente non aiuta i commercianti».