Il dato è positivo, il tasso di contagio è sceso al 2,537% a fronte del 5,13% di ieri. Questo è il risultato di 43.906 tamponi svolti ieri con 1.111 positivi. Il tasso Rt è sceso allo 0.6 e l’indice di contagio è sceso aa 168,4 ogni 100mila abitanti. Questi dati sarebbero da zona gialla, ma la situazione ospedaliera è pesante e ci tiene ancora in grande emergenza: 2.298 pazienti ricoverati, più 11 nelle ultime 24 ore, di cui 1.875 (più 3) in area non critica e 323 (più 8) in terapia intensiva che salgono a 587 considerando i ricoverati non covid. La coda del contagio registra altre 67 vittime nelle ultime 24 ore, per un totale di quasi 11mila vittime, esattamente 10.8347. Non abbiamo raggiunto il plateau dell’ondata: bisogna continuare – dice Zaia – a rispettare le norme più elementari di sicurezza e di evitare gli assembramenti a tutti i costi: il contact tracing ci evidenzia molti casi di contagi da familiari non conviventi e le code negli esercizi pubblici. Vuol dire aver abbandonato le più elementari norme di precauzione. 63 decessi anche oggi – sottolinea Zaia – è un dato gravissimo. Studieremo questa mortalità per capire la correlazione fra mortalità e numero dei campioni svolti. Vediamo anche cosa succederà nei prossimi giorni con le scuole, che qualche focolaio nei prossimi giorni ce lo porterà sicuramente».
Campagna vaccinale, il caos Astra Zeneca e il gap di reputazione di questo vaccino rischia di rallentare ancora di più la campagna. Ieri comunque in Veneto sono state vaccinate 27.835 persone portando il totale delle somministrazioni a 1,031 milioni : 746mila sono le prime dosi (più 22.803) e 248mila (più 5.032) cicli completati. La percentuale della popolazione over 80 raggiunta da almeno una dose è salita al 76,1%. A Verona sono stati fatte ieri 4.872 somministrazioni (188.794 da inizio campagna), come evidenzia la grafica qui sopra, a Treviso e Padova si sono registrati dati leggermente migliori rispetto alla nostra città.
Su tutto resta il problema delle forniture Astra Zeneca che rappresentano il maggior numero dei vaccini in dotazione: in caso di nuovi blocchi avanzati dalle autorità europee e nazionali si rischia di dover completare i cicli aperti con Pfeizer e Moderna e di non fare nuove prime dosi.
Nel frattempo, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità e ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato due delibere con le quali vengono assegnati complessivamente 7.325.022,66 euro ai Centri servizi per Anziani accreditati del Veneto come misure straordinarie di sostegno a fronte delle maggiori spese sostenute nel contrasto al contagio e nell’organizzazione richiesta dal perdurare della pandemia. I provvedimenti completano lo stanziamento dei contributi indicati con precedenti delibere di settembre ed erogano ulteriori finanziamenti per supportare le spese sostenute durante il picco pandemico nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno.