40mila furbetti, 40mila errori o 40mila aventi regolarmente diritto al vaccino? La Regione controllerà questo cluster e verificherà che tutto si sia svolto nella norma, senza sottrarre dosi alle persone più fragili. Dopo le voci e le polemiche delle ultime ore, Zaia e l’assessore Lanzarin hanno deciso di vederci chiaro dando mandato di verificare e incrociare i dati e catalogare i soggetti che compongono questo gruppo. In una nota sottolineano: «Premesso che l’attribuzione di una specifica categoria di rischio è effettuata dall’operatore della seduta vaccinale e che pertanto può essere soggetta ad un margine di errore, soprattutto nei momenti di massimo afflusso ai Centri di Vaccinazione di Popolazione, nel sottogruppo pari a circa 40.000 somministrazioni (3,5% del totale delle somministrazioni effettuate, ad oggi circa 1.150.000) rientrano soggetti che attualmente non sono stati classificati in una delle altre condizioni di rischio previste dal Ministero della Salute (risultano classificati come “Nessuna condizione di rischio”, “Altro” o “Mancante”)».
«Oltre a questi – prosegue una nota della Regione – rientrano in misura minore altre voci, come, ad esempio, viaggiatori internazionali, rischio Epatite B, residenti area a maggio rischio, profilassi post-esposizione, comportamento a rischio, donna in età fertile, che sicuramente derivano da precedenti classificazioni del medesimo soggetto. A tal proposito, si precisa che il sistema regionale è lo stesso utilizzato per le vaccinazioni ordinarie, non necessariamente anti-COVID19. Pertanto un soggetto già vaccinato per altri motivi può risultare già classificato in una categoria di rischio associata a precedenti vaccinazioni e che risulta non coerente con la campagna anti-Covid».