La buona notizia c’è: l’acqua negli appartamenti AGEC di via Marin Faliero al Saval è potabile – qui il nostro video – , può essere usata per tutti gli usi domestici, compresi quelli alimentari. A dirlo è la perizia che Lachiver, una delle società più quotate a Verona nelle analisi di laboratorio, ha stilato dopo aver controllato 24 punti diversi nella rete del condominio, dalla presa di contatto dall’acquedotto pubblico sino ai singoli appartamenti ed esercizi commerciali. All’inizio ed alla fine della rete di distribuzione interna. E il risultato è inequivocabile: l’acqua rientra perfettamente nei parametri stabiliti dalla legge. E’ perfettamente potabile. I 24 campioni sono stati sottoposti ad analisi chimiche e sei di questi sono stati oggetto anche di accertamenti microbiologici. Un solo campione ha registrato un singolo parametro di ricerca fuori norma; il test è stato ripetuto ed ha riportato valori nella norma. Quindi, non c’è alcun un rischio di avvelenamento da piombo e ferro per chi beve l’acqua di quel condominio.
I buoni risultati del test se da un lato tranquillizzano tutti (Palazzo Barbieri, Acque Veronesi, Agec e gli inquilini tutti della public-utility scaligera), dall’altro scatenano una polemica durissima. Nel mirino Federico Benini, il consigliere PD del consiglio comunale che aveva presentato in conferenza stampa i dati di una sua analisi alternativa con valori di inquinamento davvero preoccupanti. Ma lo “scandalo” non è nella ricerca svolta, quanto nella tempistica adottata nel comunicarla alle autorità (Benini ha fatto pure un esposto alla Procura ed all’Ulss). Attenzione alle date: Benini afferma di aver effettuato il prelievo dell’acqua, di averla consegnata al laboratorio di analisti, dal 9 al 19 marzo scorso. Ottenuti i risultati, senza avvertire Agec del pericolo in essere, li ha resi pubblici il 26 marzo. Dopo una settimana. Per Benini, si tratta del tempo necessario per avere le analisi stesse; per Federico Sboarina invece la prova della malafede: una settimana persa soltanto per far scena, ottenere un effetto mediatico migliore, indifferente a quella salute dei cittadini che avrebbe voluto tutelare. «E’ inaccettabile – ha tuonato il sindaco – mettere in pericolo la popolazione e aggiugere nuove paure a quelle che già affliggono le famiglie per il coronavirus. Si chiama procurato allarme e valuterò anche azioni legali. E’ ora di finirla con le fake news spante a piene mani: Benini è lo stesso della inesistente strage di alberi in questo quartiere. Qui la salute pubblica non è in pericolo, ringrazio Agec ed Acque Veronesi che immediatamente hanno controllato e attraverso un ente indipendente hanno ripristinato la verità».
Durissimo anche Roberto Mantovanelli di Acque Veronesi: «Diffondere queste notizie, oltre a generare un allarme gratuito, mina la fiducia e la sicurezza dei cittadini nei confronti delle società che curano i servizi pubblici, un danno ed un’offesa alla professionalità di centinaia di operatori che ogni giorno lavorano duro per garantire i servizi essenziali ai Veronesi».
Per Maurizio Ascione Ciccarelli, neopresidente di Agec: «Siamo una società che appartiene a tutti i cittadini, la sicurezza dei nostri inquilini è sempre stata al primo posto. Avessimo avuto informazioni di problematiche saremmo intervenuti senza perdere tempo. Personalmente non conosco il consigliere Benini, mi sarebbe piaciuto un atto di lealtà istituzionale, siamo tutti al servizio della nostra Comunità: poteva avvisarci e poi fare la sua conferenza stampa. Nel frattempo avremmo potuto tranquillizzare i residenti. Sottolineo che dal 2014 ad oggi né gli amministratori terzi di questo condominio né i condomini stessi hanno segnalato problemi ad Agec di questa natura. L’acqua è risultata potabile, l’allarme è rientrato: ciò detto, AGEC monitorerà la qualità delle acque negli immobili in nostra gestione attraverso una campagna di sondaggi ripetuti nel tempo».