(IN AGGIORNAMENTO) Dati incoraggianti nell’andamento della pandemia nel Veneto: nelle ultime ventiquattr’ore i nuovi contagi sono scesi sotto la soglia delle mille unità, esattamente 906 a fronte di 35.700 test eseguiti, il tasso di contagio è al 2,54% ancora in calo rispetto al 3,14% di ieri. Sempre alto il numero delle vittime, altri 23 decessi ieri. In ospedale si conferma il calo dei ricoveri: meno 80 pazienti. In corsia ci sono 1.870 persone: 1.609 in area non critica (meno 75 su ieri) e 261 in terapia intensiva (meno 5) cui si aggiungono 283 non covid che portano a 544 i posti occupati nelle terapia intensive del Veneto. «La situazione è più favorevole, ma non è un liberi-tutti, il rischio è sempre dietro l’angolo – ammonisce Luca Zaia – le prossime riaperture non debbono ingannarci: dobbiamo restare severi sulle misure di precauzione». Questi i dati aggiornati delle vaccinazioni alla mezzanotte di ieri: complessivamente 22.222 dosi somministrate (in calo rispetto alla giornata precedente) che portano ad un totale di 1,224 milioni di residenti raggiunti dalla vaccinazione.
Le prime dosi sono 889mila (più 11.305), i cicli completi sono 354mila (più 10.917). I veneti over-80 raggiunti da almeno una dose di vaccino sono l’86,9% del loro cluster dove è presenta una soglia frizionale del 5% he non si vuole proprio far vaccinare, circa 17mila persone. All’appello manca in somma soltanto un over-80 su dieci che verrà raggiunto nel weekend anche a domicilio. In totale il 25,5% dei veneti è stato vaccinato (il 7,3% ha completato il ciclo) e la Regione ha utilizzato l’88.1% delle dosi ricevute dal Governo. A Verona ieri sono state somministrate 3.652 dosi di vaccino, che portano a 226.888 le persone raggiunte e vaccinate almeno con una dose. «Ma siamo un esercito con poche munizioni – dice Zaia – combattiamo una guerra a bassa intensità quando potremmo fare 100mila vaccinazioni al giorno. L’ho detto al generale Figliuolo, che ringrazio per l’impegno e la disponibilità: ci servono vaccini e una programmazione degli arrivi che ci permetterebbe di programmarci».