Strano paese l’Italia. Scoppia il caso Bibbiano e tutti a indignarsi. Passata la fiammata, silenzio. Manca la capacità di trasformare la reazione emotiva in impegno razionale. Fece clamore quando nel 2019 si venne a sapere dello scandalo degli affidi dei bambini di Bibbiano. Coinvolti amministratori del Pd. Grande attenzione mediatica. Indignazione per i bambini indebitamente sottratti alle famiglie. Indagini. Perfino speculazione politica. Che cosa vuoi che c’entri il Pd se alcuni dei suoi si sono comportati male? Ma tant’è. Questa è l’Italia.
Tutto questo è durato lo spazio di un mattino. Forse due. Il problema è finito nel dimenticatoio. I partiti si sono limitati alla polemica. Non hanno puntato a risolvere il problema. Non hanno utilizzato le loro strutture organizzative per capire quanti Bibbiano ci siano. Si sono fermati alla superficie, all’italiana. Invece bisogna andare a fondo perché riguarda i bambini, l’anello più debole della società, il nostro futuro. Il problema degli affidi va affrontato politicamente perché investe diversi settori.
Investe i Tribunali dei Minori che decidono la sorte dei bambini, che sono composti anche da giudici non togati, psicologi, sociologi, che possono avere, direttamente o indirettamente, interessi nelle strutture dove i minori vengono assegnati. Investe la procedura degli affidi, in cui non sono rispettati i diritti delle famiglie, in cui le perizie vengono fatte senza la presenza di un esperto indicato dalla famiglia o senza la documentazione registrata da telecamere. Investe i servizi sociali dei comuni. Investe la gestione incontrollata delle case di accoglienza, dove vengono riversate montagne di soldi e non è obbligatoria una rendicontazione delle spese e dove i controlli avvengono all’acqua di rose. Investe la famiglia.
Insomma il problema è complesso. Va a toccare interessi e rendite di posizione. Ma siccome ci sono di mezzo i bambini va risolto. Ognuno può contribuire segnalando casi anomali, specie gli amministratori. Ai politici il compito di una proposta organica di riforma del sistema affidi che così non deve più funzionare.