Questa mattina il movimento traguardi ha tenuto una conferenza stampa in sala blu per presentare una mozione, già presentata un anno fa e ora aggiornata, che parla di aiuti concreti per famiglie e per cittadini e cittadine veronesi. Non tutti sanno che ci sono alcuni prodotti indispensabili e quotidiani come assorbenti, pannolini per bimbi e persone anziane, che hanno un a tassazione massima, pari a un’Iva del 22%, come se fossero prodotti facoltativi, che non appartengono a condizioni naturali quotidiane e indispensabili.
Il Consigliere di Traguardi Tommaso Ferrari ha dichiarato: “Ci auspichiamo che si intervenga a livello nazionale cambiando il regime IVA rispetto a questi tipi di prodotti. In attesa che questo avvenga noi proponiamo che il Comune faccia la sua parte. Sono spese che le famiglie devono affrontare. Un intervento per agevolare l’IVA su questi prodotti va direttamente a dare una mano nelle tasche di tantissimi e tantissime veronesi”. “La nostra proposta da un punto di vista pratico” continua Beatrice Verzè di Traguardi: “è un aggiornamento di quella che avevamo proposto a Dicembre dedicata solamente agli assorbenti femminili, ma abbiamo deciso di ripresentarla per allargare la platea dei beneficiari di questa proposta. Abbiamo voluto portare una proposta concreta che non sia solo un sgravo economico per i veronesi ma che dia un impulso a quelle che sono le politiche di genere della nostra città”.
Sostanzialmente questa iniziativa prevede che il comune paghi l’IVA sugli assorbenti e pannolini venduti nelle proprie farmacie comunali, andando a scontare, per i cittadini, del 22% (l’IVA presente oggi) di questi prodotti. Una proposta possibile che è già stata attuata a Guardistallo in Provincia di Pisa e nel comune di Ro.
Chiara Bonaconsa, di Traguardi sulle politiche di genere ha aggiunto: “La proposta si inserisce all’interno di alcune politiche che sono state stabilite anche secondo il decreto fiscale del 2019 che ha previsto un abbassamento dal 22 al 5% della tassazione sui prodotti considerati biodegradabili e computabili. È un primo passo ma non sufficiente. Questa tipologia di prodotti è più difficilmente reperibile e con un costo più elevato. Ci siamo sentiti di fare questa proposta per fare un passo in più rispetto a quello che stato fatto a livello nazionale”.