Impresa impossibile oggi a S.Siro incontrare la squadra più forte del campionato in un momento-no per il Verona. A detta dello stesso Juric, che non ha tanti peli sulla lingua, l’inter, tecnicamente superiore è guidata da uno dei due allenatori migliori, Conte (l’altro è Gasperini). L’Hellas è sceso in campo con queste premesse e per di più senza col suo pezzo migliore, Zaccagni, in panchina per qualche acciacco. Ma ha fatto la partita perfetta, basata sulla concentrazione e l’attenzione, con il centrocampo ben gestito da Ilic e Barak.
Addirittura ha cominciato all’attacco. Dopo due minuti Lautaro in contropiede, solo davanti a Silvestri, fallisce il gol per pochissimo con un pallonetto. I gialloblù però continuano ad attaccare e vanno vicino al gol al 24’ con una mancata deviazione di Barak per pochi centimetri su tiro di De Marco. Per tutto il primo tempo Magnani ha fatto la guardia a Lukaku, uno dei migliori marcatori del campionato, rendendolo inoffensivo, anche a prezzo di un’ammonizione.
Al 64’ Salcedo sostituisce Tameze. Al 68’ palo su punizione dell’Inter che si fa più pericolosa. Immediata risposta del Verona. Dopo poco altra occasione per Barak su corner, ma al 75’ Darmian, lasciato solo da una distrazione difensiva porta l’Inter in vantaggio. Al primo errore l’Hellas è stato punito. Ma quando incontri le grandi squadre funziona così: anche se giochi bene tutta la partita, ma sbagli una volta prendi il gol. Ciò nulla toglie ai meriti dei ragazzi di Juric che hanno continuato a giocare sereni per il pareggio, che avviene poco dopo da parte di Faraoni, ma viene annullato per una molto discutibile “carica al portiere”.
Grande prestazione del Verona, soprattutto di Lasagna, che ha perfettamente interpretato il suo ruolo di centravanti che d’ora in poi difficilmente potrà essere messo in discussione: senso della posizione, lavoro di sponda, velocità.