Il tema della Casa di Giulietta va maneggiato con cura: quello di Giulietta e Romeo è il mito che rende Verona famosa nel mondo. Se milioni di turisti vengono nella nostra città è anche e soprattutto per quello. Per cui tutto quel che riguarda questo mito va gestito con il massimo della lungimiranza e del rigore. Non è materia per commercianti o per affaristi, ma per professionisti della comunicazione e della gestione del patrimonio monumentale.
Ci sono due progetti per risolvere il problema dell’accesso alla Casa di Giulietta. Diversi sia dal punto di vista tecnico che da quello culturale.
Tecnicamente il progetto che prevede l’entrata e l’uscita sempre da via Cappello, come avviene adesso, non risolve il problema degli assembramenti e dell’ostruzione al passaggio nella strada. Spostare l’entrata di un paio di metri e lasciare l’uscita là dov’è ora non elimina le code.
L’altro progetto, che prevede l’ingresso da piazzetta Navona attraverso il Teatro Nuovo e l’uscita da via Cappello garantisce invece la razionalizzazione e lo scorrimento del flusso dei turisti.
C’è di più. Il primo progetto è esclusivamente logistico. Il secondo tiene conto anche di quell’aspetto culturale dal quale la città non può prescindere. A pochi passi dall’ingresso da piazzetta Navona, contigua a piazza Viviani, davanti alle Arche Scaligere, c’è la Casa di Romeo. Ecco allora ipotizzabile un percorso nella Verona medioevale che comprende piazza Erbe, piazza Mercato Vecchio, scala della Ragione, Torre dei Lamberti, piazza dei Signori, Arche Scaligere, Casa di Romeo, rappresentazione shakespeariana al teatro Nuovo, Casa di Giulietta. All’uscita in via Cappello il visitatore potrà decidere se continuare per visitare altri monumenti oppure fare shopping nelle botteghe del centro. Il progetto garantisce sia le esigenze della cultura che quelle dei commercianti.
La Soprintendenza, che con motivazioni che non conosciamo, ma che saranno sicuramente valide, ha fermato entrambi i progetti, nel rivalutarli non potrà non tener conto di questo aspetto.