La Giunta regionale del Veneto, con una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha recepito l’Accordo Quadro tra Governo, Regioni e Propvince Autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione di vaccini anti Covid presso le farmacie pubbliche e private convenzionate. Con lo stesso atto è stato approvato lo Schema del relativo Protocollo d’Intesa Integrativo regionale, che definiscono le precisazioni e le prime procedure operative correlate alle specificità della campagna vaccinale della Regione Veneto e viene modificato il Protocollo per l’effettuazione in farmacia dei test antigenici, rideterminando il costo per il cittadino in 22 euro anziché in 26. Le risorse nazionali dedicate ammontano a 25 milioni 300 mila euro, per i quali si è in attesa del riparto tra le Regioni.

“Dopo l’impegno dei medici di medicina generale, l’ingresso di altri professionisti all’interno dei centri vaccinali, e l’attivazione delle vaccinazioni in azienda – dice la Lanzarin – siamo di fronte a una nuova occasione per velocizzare ulteriormente le operazioni di vaccinazione. Per questo ringrazio le Associazioni di Categoria, con le quali abbiamo lavorato nel comune interesse di dare un ulteriore servizio ai cittadini”.

Le attività di somministrazione, ai sensi dell’Accordo nazionale, andranno eseguite secondo programmi di individuazione della popolazione target come definita dalle Autorità sanitarie competenti e criteri di priorità, con esclusione dei soggetti estremamente vulnerabili o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica. Per individuare procedure operative inerenti la vaccinazione presso le farmacie correlate alle specificità dell’organizzazione della campagna vaccinale della Regione del Veneto, sono state sentite in più incontri le Associazioni di categoria rappresentative delle farmacie pubbliche e private convenzionate (Assofarm, Federfarma Veneto, Farmacieunite) che hanno manifestato la loro disponibilità ad aderire al programma di vaccinazione con una prima partecipazione di circa il 60%.

Per quanto riguarda la remunerazione delle farmacie, l’Accordo Quadro nazionale, stabilisce una remunerazione di 6 euro per l’atto professionale del farmacista riferito al singolo inoculo e demanda alle Regioni e Province Autonome il riconoscimento a favore delle farmacie di eventuali ulteriori oneri relativi a funzioni organizzative, materiale di consumo, dispositivi di protezione etc. Con riferimento agli ulteriori oneri, in considerazione delle operazioni in carico al personale della farmacia oltre che delle misure di sicurezza da rispettare per l’esecuzione delle sedute vaccinali nonché per l’allestimento della logistica, è stata condivisa la corresponsione, di un importo aggiuntivo di 4,50 euro per singolo inoculo e di un compenso forfettario di 200 euro da erogare alla farmacia a seguito dell’effettuazione di almeno 200 vaccinazioni. Allo stato attuale, alla luce delle risorse statali che saranno ripartite per la Regione Veneto, con un importo stimabile intorno ai 4 milioni di euro, e in considerazione dei corrispettivi da riconoscere alle farmacie aderenti alla campagna vaccinale, la Regione prevede di poter dare copertura alle spese corrispondenti all’incirca a 381.000 inoculi di vaccino.