Anche se non è mai stata nominata, nel mirino c’è l’assessore alla Cultura Francesca Briani.
Ha aperto il fuoco Patrizia Bisinella, lamentando che la borsa di studio per giovani talenti della musica intitolata ad Ezio Bosso, il giovane direttore d’orchestra scomparso l’anno scorso, è ancora bloccata negli uffici. “Il Consiglio Comunale l’aveva approvata con apposita delibera – ha ricordato l’on. Bisinella- ma tutto è ancora fermo.” Mentre, ha sottolineato con una punta di polemica, la borsa di studio nel campo del sociale intitolata al defunto assessore Bertacco è stata approvata ed attuata in breve. “ Non è – chiede la Bisinella- che si facciano delle differenze perché la prima è un’iniziativa dell’opposizione mentre la seconda è della maggioranza?”
Daniela Drudi, approdata nelle file tosiane recentemente, ha ricordato che il Consiglio aveva approvato una mozione per istituire in memoria del compianto Roberto Puliero, morto nel 2019, una rassegna teatrale denominata “Il teatro nei cortili”. “E’ stata approvata la mozione, ma poi non è stata trasformata in delibera” ha ricordato la Drudi, sottolineando il fatto che l’iniziativa sarebbe un modo per ridare vita alle compagnie teatrali veronesi pesantemente penalizzate dalla pandemia.
Tosi ha portato l’attacco finale accusando l’amministrazione di non avere una politica culturale. “Al netto del Covid– ha detto l’ex-sindaco- mostre importanti, di quelle che richiamano visitatori e turisti, non ne sono state più fatte, a differenza dell’amministrazione precedente”. Ed ha anche ricordato la “figuraccia” fatta annunciando che Verona sarebbe diventata la capitale della cultura, cosa che poi non si è verificata. “Siamo la decima città d’Italia – ha ricordato- e la prima del Veneto per numero di abitanti, ma dal punto di vista culturale siamo arretrati di parecchie posizioni”.
Quindi la bordata finale: il Sindaco, dopo aver annunciato che l’Arena sarebbe stata riaperta con 6 mila posti, se li è visti ridotti a mille dal Ministero. Segno che a Roma non lo ascoltano.